Piano Italia 5G approvato dalla Commissione europea

Piano Italia 5G approvato dalla Commissione europea

La Commissione europea ha valutato positivamente il Piano Italia 5G che prevede finanziamenti pubblici per circa 2 miliardi di euro.
Piano Italia 5G approvato dalla Commissione europea
La Commissione europea ha valutato positivamente il Piano Italia 5G che prevede finanziamenti pubblici per circa 2 miliardi di euro.

La Commissione europea ha approvato il Piano Italia 5G che prevede aiuti di Stato per complessivi 2 miliardi di euro con i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). I due bandi sono indirizzati alle aziende che realizzeranno collegamenti in fibra ottica per i siti radiomobili esistenti e nuove infrastrutture di rete 5G.

Piano per la diffusione delle reti 5G

Italia 5G è uno dei piani previsti dalla “Strategia nazionale per la banda ultralarga – Verso la Gigabit Society”. Si tratta del primo intervento pubblico nazionale per incentivare la realizzazione delle infrastrutture e la diffusione delle reti 5G nelle aree a fallimento di mercato. Il piano verrà interamente finanziato dal PNRR e resterà in vigore fino al 30 giugno 2026. Questa è quindi la data entro la quale devono essere completati i lavori.

L’aiuto di Stato avverrà tramite sovvenzioni dirette a favore dei fornitori dei servizi. In particolare verranno finanziate la realizzazione di reti in fibra ottica per collegare le stazioni di base mobili esistenti e la realizzazione di nuovi siti per fornire connettività 5G con velocità minima di 150 Mbps in download e 30 Mbps in upload nelle zone in cui non sono previsti investimenti privati entro il 2026.

La Commissione europea ha valutato positivamente il piano, in quanto:

  • è necessario e proporzionato per ovviare ai fallimenti del mercato (non esistono né sono previste reti mobili che soddisfino adeguatamente le esigenze degli utenti finali)
  • facilita la diffusione e il funzionamento di reti mobili ad alte prestazioni che gli operatori privati non sono disposti a realizzare a causa dei costi elevati
  • prevede salvaguardie sufficienti per garantire che eventuali distorsioni della concorrenza siano limitate

I due bandi pubblicati a fine marzo prevedevano come scadenza per le offerte il 27 aprile. Successivamente la data è stata posticipata al 9 maggio.

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Pubblicato il
25 apr 2022
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