PlayStation 2 apre ai piccoli sviluppatori

PlayStation 2 apre ai piccoli sviluppatori

Per favorire la diffusione di PS2 sui mercati emergenti, e stimolare lo sviluppo di giochi per i casual gamer, Sony ha cancellato l'obbligo, per gli sviluppatori, di sottoporre i propri giochi al processo di approvazione
Per favorire la diffusione di PS2 sui mercati emergenti, e stimolare lo sviluppo di giochi per i casual gamer, Sony ha cancellato l'obbligo, per gli sviluppatori, di sottoporre i propri giochi al processo di approvazione

Al suo ottavo anno di vita, PlayStation 2 non sembra aver affatto perso la sua centralità nelle strategie di Sony . La dimostrazione è l’annuncio fatto negli scorsi giorni da George Bain, responsabile di Sony Computer Entertainment Europe per le relazioni con gli sviluppatori, che alla conferenza Casual Connect di Kiev ha annunciato l’abolizione del processo di certificazione dei giochi per PS2.

Più nel dettaglio, Bain ha spiegato che d’ora in avanti gli sviluppatori non saranno più obbligati a sottoporre i propri giochi all’approvazione di Sony : di conseguenza, studios e sviluppatori potranno commercializzare i loro nuovi titoli senza prima ricevere l’autorizzazione preventiva della multinazionale giapponese.

Dal momento che il processo di certificazione richiedeva tempo e denaro, e necessitava dell’intermediazione di un publisher, Sony ritiene che la sua eliminazione possa andare soprattutto a beneficio dei piccoli studios e degli sviluppatori indipendenti .

Con questa mossa la mamma di Playstation spera di centrare due obiettivi: il primo è quello di attrarre verso la PS2 un maggior numero di sviluppatori provenienti dai paesi emergenti , come quelli dell’Est Europa e dell’Asia centrale, e favorire così la nascita di mercati locali; il secondo è quello di incrementare esponenzialmente il numero di giochi dedicati ai cosiddetti casual gamer , persone di ogni sesso ed età che giocano ai videogame solo poche ore a settimana, e generalmente a titoli non troppo impegnativi.

Molti analisti concordano sul fatto che uno dei segreti del successo di Wii, oltre al suo rivoluzionario sistema di controllo, sia proprio l’aver saputo attrarre l’interesse dei videogamer occasionali.

Sebbene Bain si sia spinto a definire PS2 “una piattaforma aperta”, sviluppare per la vecchia gloria di Sony non è ancora del tutto gratis : il kit di sviluppo (Dev kit) costa infatti oltre 10mila dollari, senza contare le royalties sulle vendite (che verranno probabilmente ridotte).

Per venire incontro ai piccoli team di sviluppo, Sony ha tuttavia promesso il noleggio di un certo numero di Dev kit . Gli sviluppatori indipendenti hanno poi un’altra “scappatoia” per non sobbarcarsi il costo del kit: quella di sviluppare i giochi con strumenti propri e di verificarli con il debugger ufficiale , che costa un decimo rispetto al toolkit completo. Questa strada è tuttavia percorribile solo per i giochi più semplici, destinati ai casual gamer.

Sony ha voluto agevolare lo sviluppo indipendente dei giochi anche sul fronte PSP e PS3, dove l’approvazione dei titoli passa ora attraverso un unico sito web anziché, come in passato, attraverso le varie filiali locali e da queste al quartier generale giapponese.

Durante la Casual Connect di Kiev, Bain ha inoltre presentato alcuni dati di mercato riguardanti le proprie console. PS2 ha venduto in tutto il mondo 131,3 milioni di unità, PSP 41,3 milioni, e PS3 14,4 milioni. Per quanto riguarda il PlayStation Network, i profili utente registrati sono circa 12 milioni, di cui 5 milioni solo in Europa.

fonte seconda immagine

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
31 ott 2008
Link copiato negli appunti