Presi i 4 delle e-vendite pirata

Presi i 4 delle e-vendite pirata

Gestivano un negozio di commercio elettronico finito nel mirino di utenti truffati e, ora, delle forze dell'ordine. Tutti denunciati per truffa, riciclaggio e furto di identità
Gestivano un negozio di commercio elettronico finito nel mirino di utenti truffati e, ora, delle forze dell'ordine. Tutti denunciati per truffa, riciclaggio e furto di identità

La Polizia Postale non ha voluto rivelare di quale sito si tratti ma sono quattro le persone denunciate nelle scorse ore per truffa ai danni di numerosi utenti Internet che, convinti di comprare prodotti elettronici presso uno shop online e avendo pagato per ottenerli, non si vedevano recapitare la merce . Uno schema collaudato, già emerso in casi precedenti che, come questo, hanno riguardato almeno 150 vittime in tutta Italia.

Il sito, con ogni probabilità uno spazio web di commercio elettronico appoggiato su una piattaforma ad hoc, era nato dopo che i quattro erano riusciti a costruirsi una buona reputazione di venditori. Sfruttando la loro visibilità, i quattro 40enni di Torino avevano messo in piedi, secondo la Polizia Postale, un raggiro capace di fruttare almeno 70mila euro , una parte dei quali già sarebbe stata recuperata attraverso il congelamento dei conti correnti.

La loro attività, hanno spiegato gli inquirenti, si è rivelata molto articolata: dopo aver agito da perfetti venditori tra il maggio e l’ottobre dello scorso anno, sotto Natale hanno iniziato a vendere prodotti di un certo richiamo a prezzi estremamente vantaggiosi , attirando così un buon numero di aspiranti clienti, pronti a riporre fiducia nella reputazione acquisita e a pagare per avere quei materiali, soprattutto dispositivi elettronici, che però non hanno mai ricevuto.

Ai 4 si è arrivati dopoché sotto Natale erano iniziate a piovere denunce presso la Polizia Postale che, bloccati i conti degli indagati, ha accertato che si tratta per ciascuno di loro di persone con precedenti giudiziari legati a reati patrimoniali. Nelle loro abitazioni, hanno spiegato i cybercop torinesi, sono stati rinvenuti carte di credito, bancomat, computer e altri materiali utilizzati per le truffe online, nonché 28mila euro in sterline e merenghi d’oro , che si ritiene siano stati comprati con quanto ricavato dai raggiri. Le monete d’oro, infatti, una volta piazzate sul mercato nero avrebbero consentito il riciclaggio dei proventi delle truffe.

La vicenda giudiziaria che consegue da tutto questo è piuttosto pesante: ai 4 vengono infatti contestati i reati di sostituzione di persona, riciclaggio di denaro, truffa e utilizzo di titoli di credito altrui, con l’aggravante del concorso.

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Pubblicato il
17 lug 2007
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