Il tribunale di appello del Belgio ha stabilito che il Transparency & Consent Framework (TCF) usato dagli inserzionisti in Europa è illegale. In pratica, la modalità di raccolta del consenso al tracciamento per la pubblicità personalizzata non rispetta il GDPR (Regolamento sulla protezione dei dati). Confermata inoltre la sanzione inflitta dalla Belgian Data Protection Authority alla IAB Europe.
Il tracciamento degli utenti è illegale
Quando un utente visita un sito web dall’Europa vede (o dovrebbe vedere) un pop-up per il consenso al tracciamento tramite cookie. Questi ultimi vengono utilizzati dagli inserzionisti per mostrare pubblicità personalizzate (se non viene negato il consenso). Secondo il GDPR, i cookie devono essere trattati come dati personali.
IAB Europe, organizzazione che rappresenta le aziende del settore della pubblicità, ha introdotto il Transparency & Consent Framework (TCF) per la gestione delle preferenze degli utenti che devono essere considerate durante le Real Time Bidding, le aste in tempo reale per l’acquisto degli spazi pubblicitari da parte degli inserzionisti.
Il consenso o diniego dell’utente viene registrato nella Transparency & Consent String (TC String). La Belgian Data Protection Authority (DPA) aveva stabilito la violazione del GDPR da parte di IAB Europe a febbraio 2022, in quanto la TC String è un dato personale, applicando una sanzione di 250.000 euro.
IAB Europe aveva presentato ricorso che, dopo la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea di marzo 2024 (PDF), è stato respinto dal tribunale di appello del Belgio, come comunicato dalla Belgian DPA.
La TC String contiene l’indirizzo IP dell’utente, quindi il tracciamento tramite il TCF è illegale. La sentenza del tribunale di appello si applica in tutta Europa. Il sistema attuale non può essere più utilizzato per le pubblicità personalizzate. IAB Europe ha comunicato che sono in corso modifiche al TCF.