Pudding ascolta la telefonata e spara spot

Pudding ascolta la telefonata e spara spot

Il nuovo servizio VoIP della start-up Puddingmedia consente una rinnovata gratuità di chiamata; il modello di business si basa sulla pubblicità e la violazione della privacy
Il nuovo servizio VoIP della start-up Puddingmedia consente una rinnovata gratuità di chiamata; il modello di business si basa sulla pubblicità e la violazione della privacy

La frontiera del VoIP è stata nuovamente rimessa in discussione: d’ora in poi sarà possibile effettuare chiamate da web a rete fissa in completa gratuità. Non solo quindi chiamate fra utenti web a costo zero, ma anche telefonate alle comuni utenze domestiche. Puddingmedia ha appena reso disponibile un nuovo servizio telefonico online completamente basato sui ritorni pubblicitari. In pratica l’applicazione VoIP ThePudding visualizza costantemente campagne pubblicitarie sull’interfaccia del chiamante . L’aspetto innovativo è che il software integra un sistema di riconoscimento vocale che condiziona la pubblicazione delle campagne. In pratica se il chiamante si ritrova a parlare di viaggi o automobili, il “Pudding” inizia visualizzare banner di agenzie di viaggio o di venditori d’auto.

Come riporta Associated Press si tratta ancora di una Beta, quindi, le capacità di riconoscimento non sono ancora al 100%. “A volte vengono fuori cose strane. Arricchisce la conversazione, è molto divertente”, ha dichiarato Ariel Maislos, CEO della start-up californiana. Il servizio, al momento, consente di effettuare chiamate gratuite, tramite browser, verso gli Stati Uniti e il Canada.

L’obiettivo di Puddingmedia, comunque, è quello di dare in licenza il servizio, più che diventare un vero e proprio provider. Secondo indiscrezioni sarebbero non pochi gli operatori interessati: Skype in testa.

Insomma, la telefonia a motore pubblicitario che paventava Google e che ha realizzato in ambito mobile Blyk, prende consistenza . Trattandosi però di sistemi marketing invasivi, non si escludono effetti collaterali sulla privacy degli utenti. Maislos ha già ribadito che le conversazioni non vengono archiviate, ma elaborate in tempo reale. Nulla, insomma, dovrebbe rimanere sui server della Puddingmedia – che in remoto attuano l’elaborazione vocale.

A questo punto, se il progetto dovesse aver successo, Puddingmedia potrebbe espandere i propri servizi. La speranza è di sbarcare sui cellulari con campagne che ovviamente occuperebbero gli schermi… dopo le telefonate.

Dario d’Elia

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Pubblicato il 25 set 2007
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