Durante la sua testimonianza al processo in corso, Cristiano Amon ha dichiarato che la richiesta di cancellare i progetti basati sulle tecnologie di Nuvia è scandalosa. Secondo il CEO di Qualcomm, l’azienda californiana non doveva chiedere il permesso ad Arm, in quanto è sufficiente l’attuale accordo di licenza che scade nel 2033.
Acquisizione per ridurre i costi di licenza
Al centro dello scontro legale ci sono le licenze Arm ottenute da Nuvia per la sviluppo di una CPU per server (Phoenix). La startup è stata acquisita da Qualcomm nel 2021, ereditando i suoi progetti. Le tecnologie sono state successivamente utilizzate per la CPU Oryon dei chip Snapdragon X Elite/Plus per notebook (Copilot+ PC) e Snapdragon 8 Elite per smartphone.
Qualcomm afferma che l’attuale licenza (circa 300 milioni di dollari all’anno) copre anche le tecnologie di Nuvia, mentre Arm sostiene che l’accordo doveva essere rinegoziato dopo l’acquisizione perché le royalties da pagare sono più alte (Arm stima perdite per 50 milioni di dollari all’anno).
Durante la sua testimonianza, Cristiano Amon ha dichiarato che Arm ha “creato incertezza” tra i clienti, facendo credere che la licenza scade nel 2025, invece che nel 2033. Il CEO ha aggiunto che Qualcomm non doveva chiedere il permesso per usare le tecnologie di Arm. Avendo quindi già pagato le royalties, la richiesta di distruggere i progetti è “scandalosa”.
Alcuni documenti mostrati al processo hanno svelato il motivo dell’acquisizione di Nuvia. Qualcomm voleva sfidare Apple e Intel, ma non aveva un piano per sviluppare un chip migliore di quelli basati sul design di Arm. Quindi è stata decisa l’acquisizione di Nuvia che, in base alle stime del 2021, avrebbe consentito di risparmiare circa 1,4 miliardi di dollari in royalties da versare ad Arm.