Attacco ransomware a GSM&S: riscatto da 21 milioni di dollari

Ransomware: chiesti 21 milioni di dollari a GSM&S

Gli autori dell'attacco allo studio legale hanno sottratto documenti riservati appartenenti alle numerose celebrità rappresentate.
Ransomware: chiesti 21 milioni di dollari a GSM&S
Gli autori dell'attacco allo studio legale hanno sottratto documenti riservati appartenenti alle numerose celebrità rappresentate.

Gli autori dell’attacco ransomware che ha sottratto 756 GB di dati allo studio legale newyorkese Grubman Shire Meiselas & Sacks avrebbero chiesto il pagamento di un riscatto da 21 milioni di dollari. Nel caso in cui la somma non dovesse essere versata minacciano di pubblicare tutti i documenti trafugati.

Attacco ransomware a GSM&S: riscatto da 21 milioni

Nell’archivio sarebbero contenuti indirizzi email, numeri di telefono, corrispondenza e contratti appartenenti a numerose celebrità. Alcune le abbiamo citate ieri nell’articolo in cui è stata data notizia della violazione, eccole: Rod Stewart, Lil Nas X, Drake, Lady Gaga, Robert De Niro, Sir Elton John, Barbra Streisand, Barry Manilow, The Weeknd, U2, Andrew Lloyd Webber, Bruce Springsteen, Christina Aguilera, Priyanka Chopra, Sofia Vergara, Activision, Sony, LeBron James e Mike Tyson.

La società ha confermato la compromissione del proprio sistema informatico, sottolineando di essersi già messa all’opera per avvisare i diretti interessati e coinvolgendo alcuni esperti in cybersecurity per risolvere la situazione. L’aggiornamento di oggi arriva dalla testata Page Six aggiungendo che sul caso sta investigando anche l’FBI e che l’attacco è avvenuto nei mesi scorsi, quando gran parte dell’attenzione era rivolta alle problematiche connesse alla crisi sanitaria.

Alcune fonti parlano di operazioni simili che di recente hanno preso di mira anche il network televisivo HBO, la software house Zoom che fornisce l’omonimo servizio per le videoconferenze e la piattaforma impiegata dai tribunali del Texas.

Secondo altre gli autori del gesto sarebbero localizzati nell’est Europa. Fin da subito si è discusso della possibilità che si tratti del gruppo REvil, noto anche come Sodinokibi, lo stesso che tra dicembre e gennaio ha messo in ginocchio la piattaforma Travelex ottenendo così un riscatto da oltre due milioni di dollari in Bitcoin, rendendo pressoché impossibile tracciare la somma. Sulla piattaforma MEGA per la condivisione dei file è inoltre comparso un archivio da 1 GB (prontamente eliminato) contenente una piccola parte di quanto rubato.

Fonte: Page Six
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Pubblicato il 14 mag 2020
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