Una Tesla Model Y sfreccia per le strade di Austin. Arriva a un incrocio dove c’è uno scuolabus fermo con il segnale di stop bene in vista. Dovrebbe fermarsi, è la regola base del codice stradale. Invece tira dritto e investe un manichino delle dimensioni di un bambino. Otto volte di fila, stesso risultato.
Non è un incidente vero, ma una dimostrazione pubblica organizzata per mostrare agli abitanti di Austin cosa potrebbe succedere se Elon Musk riuscisse nel suo piano: far partire il servizio robotaxi in città dal 22 giugno. La gente non ci sta. E sta protestando.
In 8 consecutive tests $TSLA Full Self-Driving 13.2.9 ran down child mannequins crossing the road while illegally blowing past a stopped school bus during our live FSD demo in Austin.
We’ve warned Tesla for 2.5 years. They’ve done nothing. Why isn’t somebody in jail? pic.twitter.com/56i06dAUod
— Dan O'Dowd (@RealDanODowd) June 13, 2025
I cittadini di Austin non vogliono i robotaxi Tesla: “Investono i bambini”
Durante le proteste, diversi gruppi che hanno unito le forze (Dawn Project, Tesla Takedown, Resist Austin), hanno fatto vedere dal vivo cosa sa fare il Full Self-Driving di Tesla. Risultato? La macchina non capisce nemmeno quando deve fermarsi per uno scuolabus. Una cosa che saprebbe fare anche un bambino di 5 anni.
I timori della gente non sono poi così infondati. L’agenzia federale per la sicurezza stradale ha documentato diversi incidenti causati dai malfunzionamenti del software Tesla. Auto che si schiantano, che non vedono ostacoli, che prendono decisioni sbagliate. Il test dello scuolabus è emblematico. Se l’AI non riesce a capire una situazione così semplice e importante per la sicurezza dei bambini, come può guidare da sola in una città vera?
Le proteste non riguardano solo la sicurezza. C’è anche chi protesta perché non sopporta Musk. Il suo coinvolgimento con Trump e il ruolo nel governo federale non sono piaciuti a molti texani.
La promessa dei Robotaxi
Il problema è che Musk promette i robotaxi da anni. Nel 2019 disse che entro il 2020 ci sarebbero stati un milione di robotaxi Tesla in giro. Poi ha rimandato. Ha rimandato. E rimandato ancora. Ora dà appuntamento al 22 giugno ad Austin. Ma se la gente protesta e la tecnologia ancora non funziona bene, come pensa di poter mantenere la parola?
È il solito schema: Musk promette, non mantiene, sposta la data, ripromette. E intanto la gente si stanca di credere alle sue parole. Per Tesla, Austin doveva essere la vetrina del futuro. Il posto dove dimostrare che i robotaxi funzionano davvero. Invece si sta trasformando in un campo di battaglia tra chi crede nella tecnologia e chi pensa che sia troppo presto.