Ross Ulbricht va a processo, e il dibattimento si infiamma quasi subito: l’uomo accusato di essere il gestore di Silk Road è un vero e proprio signore della droga e va incarcerato a vita, sostiene l’accusa; Ulbricht è solo un idealista che conduce una vita frugale e si è trovato in un gioco più grande di lui, ribatte la difesa.
Il legale che assiste il presunto boss del famigerato marketplace telematico della droga ha riferito che l’unica responsabilità di Ross Ulbricht è quella di aver creato Silk Road , un “esperimento economico” avviato nel 2009 e poi lanciato ufficialmente per gli utenti di Tor due anni dopo.
Dopo aver avviato la piattaforma, però, Ulbricht avrebbe passato le redini a qualcun altro perché la sua gestione si sarebbe rivelata essere troppo stressante: lui non è e non è mai stato il famigerato Dread Pirate Roberts, ha sostenuto l’avvocato di fronte alla giuria.
Per la difesa le accuse della procura non hanno senso: Ulbricht conduceva una vita sin troppo spartana per essere un milionario arricchito dalle commissioni sulle transazioni di Silk Road, e di certo non era un “boss della droga senza scrupoli” capace persino di orchestrare sei omicidi per difendere il business della droga su Tor.
In attesa di conoscere il destino di Ross Ulbricht, una rediviva versione di Silk Road abbandona Tor – dove le acque non sono più sicure – e prova a ripartire per mezzo del software I2P , una piattaforma che fornisce servizi di navigazione Web, chat e trasferimento file teoricamente ancora più sicura della rete a cipolla. Oltre all’uso di I2P, la novità principale consiste nel fatto che ora il marketplace accetta criptomonete virtuali alternative a bitcoin (dogecoin, anoncoin) e incassa l’1 per cento di commissione sull’eventuale conversione in BTC.
Alfonso Maruccia
-
Forse tra 10 anni... forse
Fa sorridere pensare che tra un annetto tutti gli enti pubblici saranno integralmente digitali.Tra un annetto faranno la solita proroga al decreto, vedi casi SISTRI pluriprorogato, Amministrazione digitale di cui si parla da 10 anni, carta di identità digitale di cui si parla da 20 anni.E la proroga saran costretti a stamparla sulla cara vecchia carta e spedirla con la posta agli enti, come sempre.VelaImpavidaRe: Forse tra 10 anni... forse
"L'altro punto cruciale è la transizione al documento informatico".Vento in poppa e pedalare, ora le distrazioni son viste come fruncoli.xcasoApura
Letto così sembra un bel paso avanti, ma non so perché questa cosa così perentoria mi fa paura. Spero di essere in buone mani...ZizzoHahaah
Sono sicuro che:- tutto cio' avverra' in almeno 5/10 anni- costera' 10 volte quanto stimato ... - non verra' usato software libero ma si pageranno ingenti/annuali mazzette a Ms- il risultato finale sara' indicibile- il lavoro sara' cordinato da qualche mente geniale proveniente dal incredibile team di italia.itFraBuffoni
Mi domando se esiste davvero qualcuno che crede nelle cretinate che raccontano i vari governi di questo paese allo sfascio.Sicuramente ci saranno proroghe, eccezioni, accezioni e defezioni.Buffoni, a tutti i livelli.genomaArretratezza culturale
Ho fatto servizio di Protezione Civile durante il terremoto in Emilia nel 2012, sia presso uno dei comuni colpiti sia presso la sede centrale a Bologna.E' incredibile quanto tempo viene perso (oltretutto in quel caso in situazione di emergenza) per l'invio e la ricezione di fax, che richiede il protocollarli, fotocopiarli per l'archivio, creare il frontespizio in caso di invio, e consegnarli manualmente al giusto ufficio in caso di ricezione (o riconsegnare l'originale in caso di invio).Tutto questo sarebbe evitato se si utilizzasse l'e-mail.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 14 gennaio 2015 20.33-----------------------------------------------------------ElfQrinRe: Arretratezza culturale
Non capisci il burosauro: quello che gli interessa è il controllo, non i risultati e non la gente.Con la mail ci saranno altre incombenze.Tutto qui.proloRe: Arretratezza culturale
- Scritto da: ElfQrin> Ho fatto servizio di Protezione Civile durante il> terremoto in Emilia nel 2012, sia presso uno dei> comuni colpiti sia presso la sede centrale a> Bologna.> > E' incredibile quanto tempo viene perso> (oltretutto in quel caso in situazione di> emergenza) per l'invio e la ricezione di fax, che> richiede il protocollarli, fotocopiarli per> l'archivio, creare il frontespizio in caso di> invio, e consegnarli manualmente al giusto> ufficio in caso di ricezione (o riconsegnare> l'originale in caso di> invio).> > Tutto questo sarebbe evitato se si utilizzasse> l'e-mail.> --------------------------------------------------> Modificato dall' autore il 14 gennaio 2015 20.33> --------------------------------------------------Le comunicazioni digitali sono promosse da un pezzo ed il fax "abrogato" dal 2013 se non ricordo male (http://www.corriere.it/economia/13_agosto_03/fax-mail-emendamento-decreto-fare_21d7e1a6-fc43-11e2-a7f2-259c2a3938e8.shtml), purtroppo alcune amministrazioni più che altro centrali, come alcune forze dell'ordine o le scuole, fanno ancora fatica a rinunciare al mezzo per due motivi principali: mancanza di risorse per potenziare l'informatizzazione, necessità di dialogare con altre organizzazioni che usano ancora il fax.Insomma, accusi di arretratezza ma è molto più probabile che il fax si usi di più in una qualsiasi azienda privata che in una PA ad oggi.Se poi parli di protezione civile c'è anche da dire che è un settore particolare, ci sono in mezzo diversi elementi che generano difficoltà organizzative, ad esempio che sono tutti volontari (intenso che spesso non vi sono persone che presenziano gli uffici, amministrativi ecc), e che operano in situazioni di emergenza, in condizioni difficili ecc, loro dovrebbero essere organizzati per fare tutto via radio più che via Internet ;-)opensipaRe: Arretratezza culturale
- Scritto da: opensipa> Insomma, accusi di arretratezza ma è molto più> probabile che il fax si usi di più in una> qualsiasi azienda privata che in una PA ad> oggi.Vero. Ma c'e' modo e modo di usare un fax.Io per esempio non mi alzo dalla postazione.Invio il documento via fax inserendo nel client di posta il numero di fax invece che l'indirizzo di mail, e ricevo i fax come allegati, in formato tiff dal fax server aziendale.Il dinosauro e' chi ancora ha quella sottospecie di telescrivente con rotolo di carta termica.> Se poi parli di protezione civile c'è anche da> dire che è un settore particolare, ci sono in> mezzo diversi elementi che generano difficoltà> organizzative, ad esempio che sono tutti> volontari (intenso che spesso non vi sono persone> che presenziano gli uffici, amministrativi ecc),A maggior ragione e' necessario eliminare costi e ostacoli.La mail e' AGGRATIS e non e' vincolata ad un cavo telefonico!> e che operano in situazioni di emergenza, in> condizioni difficili ecc, loro dovrebbero essere> organizzati per fare tutto via radio più che via> Internet> ;-)E la sicurezza della comunicazione dove la mettiamo?panda rossaRe: Arretratezza culturale
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: opensipa> > > Insomma, accusi di arretratezza ma è molto> più> > probabile che il fax si usi di più in una> > qualsiasi azienda privata che in una PA ad> > oggi.> > Vero. Ma c'e' modo e modo di usare un fax.> Io per esempio non mi alzo dalla postazione.> Invio il documento via fax inserendo nel client> di posta il numero di fax invece che l'indirizzo> di mail, e ricevo i fax come allegati, in formato> tiff dal fax server> aziendale.Certamente, cosa che fanno anche molte PA, ad esempio con hylafax ma anche sfruttando alcune multifunzione. Ovviamente bisogna vedere se il gioco vale la candela, sopratutto per l'invio in alcuni casi è più pratico avere il fax "manuale", soprattutto se parti da un documento che è già cartaceo. Negli ultimi, tra firma digitale e PEC è naturale che il fax sia quasi sparito> > A maggior ragione e' necessario eliminare costi e> ostacoli.> La mail e' AGGRATIS e non e' vincolata ad un cavo> telefonico!Certo, ma dipende da con chi ti devi relazionare, inoltre la mail non ti da garanzia di ricezione.> > E la sicurezza della comunicazione dove la> mettiamo?In situazione di mergenza passa tutto in secondo piano, se sei in zona alluvionata che interagisci con l'anagrafe per far conto dei morti o cercare le abitazioni dei sopravvisuti non è che ci sono molte persone che intercettano credoopensipaRe: Arretratezza culturale
- Scritto da: opensipa> probabile che il fax si usi di più in una> qualsiasi azienda privata che in una PA ad> oggi.Nella azienda dove lavoro da 8 anni (privata, media dimensione, settore meccanica) non ho mai visto un fax né in ingresso né in uscita.Dove lavoravo prima (multinazionale, settore mezzi di trasporto) ne avrò mandati 2-3 all'anno.FunzRe: Arretratezza culturale
- Scritto da: Funz> - Scritto da: opensipa> > probabile che il fax si usi di più in una> > qualsiasi azienda privata che in una PA ad> > oggi.> > Nella azienda dove lavoro da 8 anni (privata,> media dimensione, settore meccanica) non ho mai> visto un fax né in ingresso né in> uscita.> Dove lavoravo prima (multinazionale, settore> mezzi di trasporto) ne avrò mandati 2-3> all'anno.Io ho lavorato sia nel pubblico che nel privato, in oltre 1 anni di attività ho visto un gran numero di fax ovunque, più nel privato forse. Dipende da che attività hai. All'epoca si installava gfifax maker o zetafax, ma anche altri, e se si fermavano ti chiamavano subito, ma anche per le mail ad essere sincero. Avevo un cliente che faceva pubblicità on il fax, mandava campagne da migliaia di fax ognuna perché i suoi clienti volevano quello.opensipabustarelle
M$ starà gongolando e preparando bustarelle, favori, regali, vacanze e quant'altro per tutti coloro che contano.proloSolo una scusa per i soliti appalti
agli amici. Qui è ancora medio-evo. Tutto quello che racconta il buffone al governo sono BALLE. Che hanno un unico fine: arricchire i suoi amici.MacGeekmolto chiaro questo articolo
complimenti!p.s.: sono ironicokruks2015, l'anno dell'Italia digitale?
Io credo di sì.Esattamente come il 2014, il 2013, il 2012 ...UqbarPA digitale
No, non credo proprio che la carta andrà in pensione; al contrario, si moltiplicherà il suo consumo. Oltre ai motivi giustamente indicati dagli altri interventi, va ricordato che la "logica intrinseca" della burocrazia (privata o pubblica non fa differenza) è quella della documentazione-a-tutti-i-costi. La trasmissione telematica di qualunque documento non elimina la carta, ma comporta la stampa del medesimo da entrambi i lati, che ne detengono una copia cartacea "per future necessità". Se i destinatari sono multipli, ognuno di essi farà la stessa cosa, a partire da chi ancora detiene un protocollo tradizionale, e quindi stampa e ristampa per apporre il proprio timbro. In mezzo, poi, le surreali richieste che hanno già portato ad abortire la carta d'identità formato carta di credito: ogni variazione e prolungamento di validità andava dcìocumentata da certificato stampato rigorosamente in formato A4, timbrato e vidimato dall'ufficio competente. Insomma, nulla da fare.PaoloLe chiavi di lettura
le chiavi di lettura dell' Italia Digitale:[..ma per cui al momento non sono state individuate coperture finanziarie...]Della serie, Governo: devi fare questo, quello e quall'altro, Ente: non ho i fondi per farloRisultato: Non si fa niente[..con lo scopo primario di tagliare i costi del 20 per cento, ma anche di aumentare la qualità del servizio offerto al cittadino..]mmm ragioniamo, fino ad oggi la PA ha investito poco o niente nell'informatizzazione, per fare tutto questo bisognerà investire in hardware e software che al momento non ci sono, però nel compesso i costi addirittura diminuiranno...Geniale...Antonio RossiRisultati.
Gli italiani "svegli" si sono stancati delle parole, vogliono i fatti.silvanGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 14 gen 2015Ti potrebbe interessare