Russia, l'elenco dei paesi ostili: c'è anche l'Italia

Russia, l'elenco dei paesi ostili: c'è l'Italia

Tutti i gli stati membri dell'Unione Europea finiscono nell'elenco dei paesi ritenuti ostili dalla Russia: cosa comporta l'inclusione.
Russia, l'elenco dei paesi ostili: c'è l'Italia
Tutti i gli stati membri dell'Unione Europea finiscono nell'elenco dei paesi ritenuti ostili dalla Russia: cosa comporta l'inclusione.

Nello scenario di un conflitto che pare sempre più estendersi ben oltre i confini dell’Ucraina, seppur al momento esclusivamente sul piano diplomatico, la Russia ha stilato e ufficializzato oggi l’elenco dei paesi considerati ostili. C’è anche l’Italia, nonostante non sia citata in modo diretto, ma come parte dell’Unione Europea.

L’Italia tra i paesi ritenuti ostili dalla Russia

A darne notizia è l’agenzia russa TASS, includendo nella lista i territori che hanno annunciato sanzioni o penalizzazioni nei confronti del governo russo, delle società che operano nel paese o dei suoi cittadini. Le ripercussioni sono per il momento esclusivamente economiche. Mosca fa dunque leva sulla movimentazione dei capitali per rispondere alla posizione assunta dagli stati che hanno scelto di colpire il Cremlino e la strategia bellica di Putin agendo tra le altre cose attraverso il blocco dei pagamenti SWIFT.

Il governo sottolinea che, secondo questo decreto, i cittadini russi e le società russe, così come il paese, le sue regioni e municipalità che hanno obbligazioni in valuta estera nei confronti di creditori stranieri localizzati nell’elenco dei paesi ostili, li potranno pagare in rubli. La nuova procedura temporanea si applica ai pagamenti che eccedono i 10 milioni di rubli al mese (o un ammontare simile in valuta straniera).

Questo l’elenco completo: Stati Uniti e Canada, stati UE, Regno Unito (inclusi Jersey, Anguilla, Isole Vergini britanniche, Gibilterra), Ucraina, Montenegro, Svizzera, Albania, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, San Marino, Macedonia del Nord, Giappone, Corea del Sud, Australia, Micronesia, Nuova Zelanda, Singapore e Taiwan (considerato un territorio della Cina).

L’annuncio è giunto nelle stesse ore in cui il premier italiano Mario Draghi ha incontrato a Bruxelles il presidente delle Commissione Europea, Ursula von der Leyen, per discutere tra le altre cose di come ridurre la dipendenza dalla fornitura di gas russo per affrontare il delicato tema dell’energia.

Ricordiamo che fin dal suo inizio, la guerra in Ucraina è stata accompagnata da una lunga serie di attacchi a risorse online e infrastrutture informatiche. Anche per il nostro paese il livello di allerta è massimo. Le realtà più importanti del mondo tecnologico si sono schierate apertamente contro la Russia.

Fonte: TASS
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 7 mar 2022
Link copiato negli appunti