La famigerata schermata blu della morte, meglio nota come BSOD, è un incubo familiare per chi usa Windows. Dietro l’origine di questo fenomeno si cela una storia curiosa, raccontata da un veterano di Microsoft. Ma al di là della curiosità, ciò che più sta a cuore agli utenti è capire perché appare e soprattutto come uscirne.
Microsoft pubblica guida aggiornata per risolvere la schermata blu della morte su Windows 10/11
Microsoft ha finalmente dato una svecchiata alla documentazione di supporto. La vecchia guida per risolvere la schermata blu della morte, infatti, era un po’ troppo essenziale. Ora invece si articola in due sezioni. Una è dedicata alla risoluzione dei problemi di base, l’altra alle procedure più avanzate per gli utenti più esperti.
Tra i suggerimenti di base, Microsoft consiglia di:
- Rimuovere eventuali nuovi componenti hardware installati di recente.
- Avviare il PC in modalità provvisoria per effettuare ulteriori verifiche.
- Controllare la presenza di driver o dispositivi problematici tramite Gestione dispositivi.
- Verificare che ci sia spazio libero sufficiente sul disco rigido (almeno il 10-15%).
- Installare gli ultimi aggiornamenti di Windows.
- Se nulla funziona, tentare un ripristino del sistema o altre opzioni di recupero.
Per chi ha maggiore dimestichezza con il sistema, Microsoft suggerisce di:
- Consultare il Visualizzatore eventi per individuare errori critici correlati temporalmente al BSOD.
- Eseguire lo strumento di diagnostica della memoria di Windows e visualizzarne i risultati tramite il Visualizzatore eventi.
- Per sviluppatori e professionisti IT, tentare un’analisi del dump di memoria.
La nuova guida di Microsoft propone un approccio più chiaro per affrontare il temuto schermo blu, con istruzioni pratiche per aiutare gli utenti a identificarne le cause e, con un po’ di fortuna, risolvere il problema da soli.