Roma ? Attesi, ma clamorosi, i dati relativi agli investimenti pubblicitari in rete nel 2005: a farla da padrone nella crescita è il search advertising , gli spot legati alle piattaforme di ricerca in rete, quantomeno in Nord America. Uno studio parla di una crescita del 44 per cento nel 2005 rispetto all’anno precedente.
Stando ai dati diffusi da Sempo – Search Engine Marketing Professional Organization , gli inserzionisti negli USA e in Canada hanno investito nell’anno appena concluso qualcosa come 5,75 miliardi di dollari nel search advertising e si prevede che nel 2010 questa cifra superi gli 11 miliardi.
Si tratta di numeri non solo importanti, ma anche destinati a confermare e consolidare una evoluzione velocissima dei sistemi della pubblicità online, da cui dipendono in misura crescente una quantità enorme di iniziative commerciali in rete, e che hanno segnato il successo di alcuni grandi player del settore, Google in testa seguito a ruota da Yahoo .
Sempo spiega che il proprio rapporto comprende l’intero settore: la spesa in pubblicità che si è riversata sui motori di ricerca, sulle società pubblicitarie legate al mondo del search, su quelle del marketing di settore nonché gli oneri legati all’elaborazione degli investimenti.
Va detto che il rapporto, basato sull’analisi delle spese di 553 importanti inserzionisti, indica che l’83 per cento della spesa si è focalizzato sul cosiddetto paid placement , che consente a certe imprese di inserire i propri link in posizione più favorevole nei risultati di ricerca, con una conseguenza sulla reale efficacia degli strumenti di ricerca che in molti ritengono possa diminuire la fiducia degli utenti sui sistemi di search.
E non è finita. Secondo gli esperti di Sempo, infatti, il 2006 si annuncia come un anno di ulteriore forte crescita per il search advertising.
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Abolirli?
Ma che ci vuole ad abolirli?Ma non è una burocrazia inutile?Ma che senso ha creare nuova burocrazia per tenere a bada e in parte riparare ai danni della vecchia?In Europa non ci sono, a che serve averli in America?Ma chi paga? Chi paga per uffici, sistemi informatici, dipendenti e generi di consumo per tutta questa burocrazia utile solo a sprechi e a far ingrassare la classe degli avvocati?--Mr. MechanoMechanoRe: Abolirli?
- Scritto da: Mechano> Ma che ci vuole ad abolirli?> > Ma non è una burocrazia inutile?> > Ma che senso ha creare nuova burocrazia per> tenere a bada e in parte riparare ai danni della> vecchia?> > In Europa non ci sono, a che serve averli in> America?> > Ma chi paga? Chi paga per uffici, sistemi> informatici, dipendenti e generi di consumo per> tutta questa burocrazia utile solo a sprechi e a> far ingrassare la classe degli avvocati?> > --> Mr. MechanoMi associo vanno aboliti !AnonimoRe: Abolirli?
Ciao Mechano !> Ma che ci vuole ad abolirli? > Ma non è una burocrazia inutile?MA COME ?!Non vedi quanta innovazione hanno creato ?Cause legali, diatribe, denunce ... insomma !E' o non è innovazione ? :@The_GEZRe: Abolirli?
- Scritto da: The_GEZ> Ciao Mechano !> > > Ma che ci vuole ad abolirli? > > Ma non è una burocrazia inutile?> > MA COME ?!> Non vedi quanta innovazione hanno creato ?> Cause legali, diatribe, denunce ... insomma !> E' o non è innovazione ?> > :@E certe ditte che campano sul licensing di brevetti software senza aver scritto una sola riga di software dove le lasci?Mi viene in mente questo soggetto http://www.acaciatechnologies.com/ E queste sono le loro esiliranti avventure http://www.google.it/search?hl=it&q=acacia+site%3Apunto-informatico.it&btnG=Cerca+con+Google&meta=[sarcastico]Guadagnare senza faticare: mica scemi quelli ...[/sarcastico] :| .Anonimosaro' malizioso ma...
leggendo"verrà aperto uno spazio dedicato al software libero, affinché sia più facile, per chi esamina le nuove richieste di brevetto, verificare l'esistenza di eventuali conflitti con le tecnologie aperte. Si tratta di un progettone molto complesso che vede la collaborazione, tra gli altri, anche di Novell, Red Hat e SourceForge e che si avvarrà di un sistema capace di memorizzare il codice sorgente in un formato ricercabile elettronicamente, che soddisfi i requisiti per qualificarsi legalmente come prior art"io ci ho letto "verra' implementato un sistema per rendere piu comodo alle major del sw di spulciare il sw opensource per vedere se dentro c'e' percaso qualcosa simile a quello che nel lontano 1980 ha brevettato una tal societa' ,comprata poi dalla major, cosi' da potergli fare causa piu rapidamente"AnonimoRe: saro' malizioso ma...
- Scritto da: Anonimo> leggendo> "verrà aperto uno spazio dedicato al software> libero, affinché sia più facile, per chi esamina> le nuove richieste di brevetto, verificare> l'esistenza di eventuali conflitti con le> tecnologie aperte. Si tratta di un progettone> molto complesso che vede la collaborazione, tra> gli altri, anche di Novell, Red Hat e SourceForge> e che si avvarrà di un sistema capace di> memorizzare il codice sorgente in un formato> ricercabile elettronicamente, che soddisfi i> requisiti per qualificarsi legalmente come prior> art"> > io ci ho letto "sono un povero paranoico e mi diverto a> perdere tempo nei forum cercando di mostrare che > solo io ho capito tutto della vita"Già...AnonimoAbolire i brevetti dell'acqua calda
Quella è la più profonda, rivoluzionaria, ma soprattutto LOGICA iniziativa.Sia quelli passati, sia per quelli futuri.BSD_likeRe: Abolire i brevetti dell'acqua calda
- Scritto da: BSD_like> Quella è la più profonda, rivoluzionaria, ma> soprattutto LOGICA iniziativa.> Sia quelli passati, sia per quelli futuri.Acqua calda, concetti (es. barra di avanzamento), e procedure generiche aggiungerei.AnonimoE intanto...
Dopo averlo inizialmente rigettato, l'ufficio brevetti usa ha accettato il brevetto di microsoft sul moderno, effeciente, innovativo e originale file system FAT.http://tinyurl.com/brvweAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 11 gen 2006Ti potrebbe interessare