Sharp crea lo schermo a schema libero

Sharp crea lo schermo a schema libero

La tecnologia IGZO della giapponese si presta alla creazione di forme fino a qualche anno fa impensabili. Un futuro di cruscotti completamente digitali e insegne multicolori?
La tecnologia IGZO della giapponese si presta alla creazione di forme fino a qualche anno fa impensabili. Un futuro di cruscotti completamente digitali e insegne multicolori?

Sharp ha mostrato i primi prototipi di una tecnologia LCD capace di cambiare per sempre il design industriale: in luogo delle consuete forme quadrate o rettangolari, gli schermi Free-Form costruiti con tecnologia IGZO (lanciata lo scorso anno ) possono essere modellati con profili curvi o adattarsi alla struttura di un cruscotto di un auto, un mobile del soggiorno, o qualsiasi altro scopo pensabile.

il prototipo sharp La forma comune dei display LCD, tipicamente rettangolare come nel caso degli schermi TV o di quelli per PC, è essenzialmente legata alla modalità costruttiva degli schermi stessi: alla matrice di pixel va applicato un complesso circuito di alimentazione elettrica , necessario ad accendere e spegnere i punti di cui è costituita, e tale circuito normalmente viene disegnato e realizzato sul perimetro dello schermo. Per questo motivo la cornice dei prodotti tradizionali deve avere un certo spessore e una certa forma, anche se negli ultimi anni si è assistito a un progressivo assottigliamento dei bordi con schermi sempre più sottili ed essenziali nel design.

Sharp ha fatto un passo in più : la tecnologia sviluppata dall’azienda giapponese consente di distribuire l’alimentazione dello schermo in tutta la sua struttura, senza interferire con l’efficienza e lo spessore dello stesso, e dunque scavalca l’imposizione di una forma regolare per costruirci attorno. Il prodotto è pronto, tanto da aver mostrato un prototipo al pubblico, anche se ci potrebbero volere almeno altri 2 o 3 anni prima di vederne qualcuno in un device in vendita: l’utilizzo ideale per Sharp è nel settore automobilistico (e diversi marchi sono stati contattati in tal senso), ma la stessa tecnologia potrebbe accompagnare un dispositivo indossabile o uno smartphone. ( L.A. )

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Pubblicato il 20 giu 2014
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