Silicon Valley, bagno di sangue

Silicon Valley, bagno di sangue

Lo sostiene uno studio di Rosen Consulting Group che non sembra lasciare scampo: il processo è già iniziato e tra 2001 e 2002 l'80 per cento delle net-companies fallirà
Lo sostiene uno studio di Rosen Consulting Group che non sembra lasciare scampo: il processo è già iniziato e tra 2001 e 2002 l'80 per cento delle net-companies fallirà

San Francisco (USA) – Per le dot-com il 2000 è stato un anno difficile, quasi un incubo, ma è nulla rispetto a quello che accadrà nel 2001. La Cassandra della situazione è la Rosen Consulting Group società di rilevazione secondo cui entro la fine dell’anno prossimo l’80 per cento delle net-companies chiuderà.

Gli esperti dell’osservatorio, coadiuvati da quelli della newyorkese Cushman&Wakefield , sostengono che i dati rilevati rispetto ai debiti contratti delle aziende e alle prospettive di guadagno a fronte di un mercato più competitivo e con margini ridotti, non lasciano scampo. L’analisi di 150 imprese Internet collocate sul mercato borsistico confermerebbe l’arrivo di mesi ancora più duri di quelli passati.

Parlando specificamente di Silicon Valley, l’azienda ritiene che le dot-com abbiano mediamente solo il 30 per cento di possibilità di farcela. “49 titoli dell’indice NASDAQ 100 sono aziende californiane. Senza ulteriori finanziamenti, con la riduzione rapida dei prezzi e il rallentamento della domanda, questi settori stanno riducendo le spese e licenziando i propri dipendenti”.

Alcune delle maggiori aziende, tra cui Cisco, Intel e Motorola, hanno già licenziato negli ultimi cinque mesi la bellezza di 83mila dipendenti. Secondo Rosen Consulting, nell’area di San Francisco 150mila persone, nel 2000, hanno perso il lavoro nelle aziende hi-tech e 22mila già lo hanno perduto quest’anno.

Va detto che le previsioni di Rosen Consulting non destano particolare sorpresa. Basti ricordare che lo scorso aprile Forrester Research aveva previsto mesi difficilissimi, fino alla fine di quest’anno, per tutti i negozi online, ovvero per tutte le attività B2C (business-to-consumer), una previsione che giorno dopo giorno sembra realizzarsi…

Ma se molti esperti concordano sui problemi delle net-companies, peraltro confermati da quanto avviene quotidianamente, non tutti sono d’accordo con l’analisi sulla pesantezza del fenomeno dei fallimenti.

In particolare, c’è chi pensa che i primi a farne le spese sono le imprese che si sono lanciate sul business-to-consumer, cioè sulla vendita diretta al cliente finale, mentre in ottima posizione sono quelle del business-to-business, il commercio diretto tra aziende, che da sempre rappresenta in tutto il mondo la fetta più ampia del commercio elettronico.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
30 mar 2001
Link copiato negli appunti