Smart working semplificato: la proroga è ufficiale

Smart working semplificato: la proroga è ufficiale

Il cosiddetto regime semplificato per lo smart working (lavoro agile) è stato prorogato per le aziende che operano nel settore privato.
Smart working semplificato: la proroga è ufficiale
Il cosiddetto regime semplificato per lo smart working (lavoro agile) è stato prorogato per le aziende che operano nel settore privato.

La fine dello stato di emergenza, confermata per il 31 marzo, non porterà con sé la conclusione dello smart working nel settore privato per come è stato concepito e adottato negli ultimi due anni, dall’inizio della pandemia in poi. La conferma è giunta dal Governo, con lo stesso decreto sulle riaperture. Si tratta della risposta attesa da parte di aziende e dipendenti. La proroga è fino al 30 giugno.

Regime semplificato per lo smart working: avanti così

Sarà possibile continuare a ricorrere al cosiddetto lavoro agile anche senza siglare accordi individuali. Per quanto riguarda le comunicazioni con il portale CliclLavoro del Ministero, si potranno trasmettere sotto forma di semplice elenco con i nominativi del personale impiegato da remoto e poche altre informazioni.

Ancora, le aziende dovranno tener obbligatoriamente conto delle intese sindacali solo in caso di applicazione di un contratto collettivo nazionale o di un accordo di secondo livello per disciplinare la collaborazione da casa, come previsto dal protocollo del 7 dicembre scorso.

Rimandata di tre mesi anche la scadenza per quanto riguarda tutti i lavoratori fragili, indipendente dall’ambito di appartenenza.

Lo smart working, dopo l’emergenza

Prorogando ciò che è stato definito il regime semplificato, l’Esecutivo va incontro all’esigenza manifestata da una parte di quelle realtà capaci di intravedere le potenzialità dello smart working, pur avendolo adottato forzatamente con l’esplosione della pandemia. Andranno comunque definite nuove regole, per distribuire in modo equo tra le parti oneri e benefici.

L’introduzione di norme ad hoc è resa necessaria anche dalle recenti evoluzioni sul fronte del mercato dell’energia. Il caro bollette non può essere ignorato, non può farsene carico esclusivamente il dipendente, che può inoltre far legittimamente appello al diritto alla disconnessione. Dal canto suo, l’azienda, ha invece la facoltà di pretendere che l’impiego del lavoro agile non comprometta in alcun modo la produttività. Va trovato il giusto equilibrio, ma senza rendere oltremodo complesso il quadro: solo così sarà possibile arrivare alla più tipica delle situazioni win-win.

Saranno in molti a optare nel medio-lungo periodo per una formula ibrida, coniugando la collaborazione da remoto con alcuni giorni ogni settimana trascorsi in sede.

Fonte: Open
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Pubblicato il
18 mar 2022
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