La Federal Trade Commission ( FTC ) si è espressa contro le azioni volte a chiedere ingiunzioni che blocchino le importazioni per la presunta violazione di brevetti legati a standard tecnologici: l’Autorità antitrust a stelle e strisce ritiene che tale tipo di richieste, depositate presso l’ International Trade Commission (ITC), cioè l’organo federale che ha il potere eventualmente di imporre i bandi, non fanno altro che intasare il sistema ed ostacolare la competizione fino a portare ad un aumento dei prezzi a discapito dei consumatori.
In generale, poi, FTC prescrive ciò che è stato ribadito già da molti e davanti a diversi fori: cioè che nel momento in cui si parla di brevetti riconosciuti come essenziali ad uno standard tecnologico, divenuti tali dopo uno scrutinio, una valutazione da parte di una commissione indipendentemente ed un accordo tra le parti affinché siano concessi sulla base di condizioni di licenza detti FRAND ( Fair, Reasonable And Non-Discriminatory , cioè giuste, ragionevoli e non discriminatorie), il detentore dei diritti in oggetto non può poi agire in tribunale chiedendo anche un’ingiunzione preliminare, se non vi è stato prima il tentativo di sottoscrivere un accordo con tali termini.
Il ragionamento e il pronunciamento di FTC non è d’altronde trascurabile: secondo la sezione 337 del Tariff Act che governa l’ITC, tale commissione deve consultarsi con l’Antitrust per decisioni relative a bandi .
Nonostante questo monito non accennano a placarsi le aziende ICT attive sul fronte brevettuale anche con richieste di blocchi, bandi et similia : mentre Samsung ha deciso di ritirare almeno una delle accuse mosse contro Apple davanti all’ITC , quella relativa alla violazione del brevetto 6,897,843 che descrive un “dispositivo e un metodo per l’immagazzinamento e la riproduzione di dai audio digitali su dispositivi mobile”, restano ancora valide le altre quattro denunce da essa depositate nei confronti di Cupertino, nonostante il tentativo delle parti di raggiungere un accordo come richiesto soprattutto dai giudici.
Da parte sua, d’altronde, anche Apple non dà segni di cedimento: non rinuncia ad alcuna sua azione e anzi rilancia nei confronti di HTC, depositando una terza denuncia nei suoi confronti davanti all’ITC e arrivando a chiamare in causa 29 suoi device , proprio nei giorni successivi allo sblocco alla dogana di HTC One X, dispositivo precedentemente bandito proprio su sua richiesta.
Cupertino incassa inoltre una nuova sentenza positiva, con cui il giudice distrettuale Richard Posner ha respinto una delle due accuse che Motorola le aveva mosso, quella relativa alla violazione del brevetto numero 6,175,559, collegato allo standard 3G.
Nel frattempo, al pari di Samsung, Apple si appresta ad accogliere l’esordio sul mercato di Samsung Galaxy SIII, che – citando fonti giornalistiche – definisce “il pezzo di elettronica di consumo più ampiamente preordinato nella storia”: in particolare ha chiesto all’ITC di allargare al nuovo venuto le sue precedenti denunce di violazione brevettuale con cui chiede il blocco delle importazioni dei prodotti della coreana ritenuti in violazione.
A questo, naturalmente, Samsung si è categoricamente opposta : da un lato ritiene la procedura iniziale già troppo avanti per poter inserire nuove contestazioni, dall’altro definisce in generale le accuse del tutto prive di merito.
Claudio Tamburrino
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E quelle abbandonate?
Cioè, quelle opere per cui il detentore dei diritti non mostra più interesse allo sfruttamento commerciale, per cui concretamente spariscono dalla circolazione?Non v'è mai capitato di cercare una cosa e di non trovarla manco a pagarla oro, se non nei circuiti "pirati"?FDGRe: E quelle abbandonate?
- Scritto da: FDG> Cioè, quelle opere per cui il detentore dei> diritti non mostra più interesse allo> sfruttamento commerciale, per cui concretamente> spariscono dalla> circolazione?Queste dovrebbero essere equiparate a quelle orfane.Basterebbe che dopo un certo periodo, il detentore di diritti, per poterlo mantenere, debba versare una paccata di soldi, un po' come per i brevetti.Se smette di pagare, vuol dire che ritiene che l'opera non sia piu' sfruttabile commercialmente, e quindi la libera per sempre.> Non v'è mai capitato di cercare una cosa e di non> trovarla manco a pagarla oro, se non nei circuiti> "pirati"?Sempre!E' proprio grazie a quelli come noi, che raccolgono, catalogano, archiviano e ricordano, che molte di queste opere non andranno perdute.panda rossaRe: E quelle abbandonate?
- Scritto da: panda rossa> Sempre!> E' proprio grazie a quelli come noi, che> raccolgono, catalogano, archiviano e ricordano,> che molte di queste opere non andranno> perdute.è possibile avere esempi di queste opere? Non mi pare che mi sia mai capitata la situazione da voi descritta. Non metto in dubbio che sia così come dite. Solo sono curioso di quali opere si parla. C'è un genere in particolare? I criteri per cui sono abbandonate? Un qualche esempio mi farebbe piacere.mcmcmcmcmcRe: E quelle abbandonate?
- Scritto da: mcmcmcmcmc> - Scritto da: panda rossa> > > Sempre!> > E' proprio grazie a quelli come noi, che> > raccolgono, catalogano, archiviano e> ricordano,> > che molte di queste opere non andranno> > perdute.> > è possibile avere esempi di queste opere? Non mi> pare che mi sia mai capitata la situazione da voi> descritta. Non metto in dubbio che sia così come> dite. Solo sono curioso di quali opere si parla.> C'è un genere in particolare? I criteri per cui> sono abbandonate? Un qualche esempio mi farebbe> piacere.Per quel che riguarda i classici della fantascienza è una situazione piuttosto comune.Solo per farti alcuni esempi di libri che recentemente ho trovato online dopo che per lungo tempo avevo cercato di comprare (sia come cartaceo che come ebook):Alfred Bester - La tigre della notte (o destinazione stelle)Dan Simmons - Gli uomini vuotiOrson Scott Card - I figli della menteMiller Jr - Un cantico per LeibowitzBujold - Gravità zeroMa potrei andare avanti a lungo...embeRe: E quelle abbandonate?
Three on a couch - Jerry LewisMai trovato in nessun catalogo, né nuovo né usato, né in Inglese né in Italiano.Trovato in rete.Scusa, me lo presti tuo marito - Jack LemmonTrovato in inglese ma mai in italiano.Trovato in rete in italiano.Per favore non toccate le vecchiette - Mel BrooksOra lo trovi, ma quattro anni fa lo trovavi solo in rete.Poi tre anni fa avevo trovato su Amazon.de la versione tedesca (THE PRODUCERS - Frühling für Hitler) che aveva anche la traccia audio in Italiano.Grisu' (Da grande farò il pompiere)Fino a tre anni fa lo trovavi solo in rete.Poi hanno pubblicato una serie di cofanetti. Ora sono rimasti i fondi di magazzino e qualche cofanetto lo recuperi solo in rete.Giusto per citare materiale che tutti conoscono, non oscure serie tv che abbiamo visto in 100 o film degli anni '30.Comunque in questo elenco aggiornato puoi trovare di cui sbizzarrirti. Buona parte li trovi in rete.http://www.dvdessential.it/dvd-italia/tutti-i-film-non-ancora-pubblicati-in-dvd-t28764.htmlSkywalkerRe: E quelle abbandonate?
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: FDG> > Cioè, quelle opere per cui il detentore dei> > diritti non mostra più interesse allo> > sfruttamento commerciale, per cui> concretamente> > spariscono dalla> > circolazione?> > Queste dovrebbero essere equiparate a quelle> orfane.> Basterebbe che dopo un certo periodo, il> detentore di diritti, per poterlo mantenere,> debba versare una paccata di soldi, un po' come> per i> brevetti.> > Se smette di pagare, vuol dire che ritiene che> l'opera non sia piu' sfruttabile commercialmente,> e quindi la libera per> sempre.eh... pensa che negli Usa UNA VOLTA era cosi... il (c) andava ben apposto e dichiarato e se non veniva rinnovato, -dopo un bel pezzo-, si supponeva non avesse piu' valore (per questo abbiamo opere libere made in usa, degli anni '50-60 x es). Poi sono diventati "furbi".bubbaRe: E quelle abbandonate?
Ben detto Joe! :)EliRe: E quelle abbandonate?
E non dimentichiamoci di chi raccoglie e cataloga il software nei vari set tosec, good, etc. ... un immenso lavoro di pazienza che non gode di alcun riconoscimento ufficiale !Joe TornadoUn bel passo verso la civilta'!
E' una bella notizia.Ci stiamo finalmente muovendo nell'interesse della collettivita' e non verso quello di quattro vecchi e grassi intermediari parassiti che nulla hanno mai creato in vita loro e che pretendono invece di spolpare le produzioni altrui.Deve essere sancito il principio che ogni contenuto e' libero a priori e sia onere del presunto detentore di diritti dimostrare che non lo e'.Per tutti i contenuti deve sempre valere la presunzione di liberta'.panda rossaDovrebbe essere così ...
per tutti i libri che non sono più in ristampa da almeno 10 anni.prova123Re: Dovrebbe essere così ...
- Scritto da: prova123> per tutti i libri che non sono più in ristampa da> almeno 10 anni.Con un minimo numero di copie...FDGRe: Dovrebbe essere così ...
Ogni ristampa per essere considrata tale dovrebbe rappresentare almeno il 20%/25% della somma di tutte le edizioni precedenti.prova123Re: Dovrebbe essere così ...
- Scritto da: prova123> per tutti i libri che non sono più in ristampa da> almeno 10 anni.Dieci anni magari no, ma defunto l'autore il libro passa in public domain...OzymandiasRe: Dovrebbe essere così ...
Io aggiungerei che i testi annunciati in ristampa da più di due anni debbano essere trascritti a mano da un amanuense. Altrimenti mi immagino interi cataloghi perennemente in ristampamarcoBENE, ma siamo ancora lontani
dal produrre un sistema giusto e sensato. le prime cose che balzano agli occhi ,sono :- "permetterà a musei e biblioteche di digitalizzare " e perche mai solo a musei e biblioteche e non ad un tizio qualsiasi? se e' orfana/abbandonata [e lo si dovrebbe poter evincere dalle registrazioni degli estortori^H^H^H^H^ siae e collecting analoghe] vuol dire e' stato valutato dai detentori attuali di valore zero.. se io mi voglio sobbarcare l'onere di ristamparlo, digitalizzarlo o altro , PERCHE NO? --> il perche' lo sappiamo... non sia mai che pestiamo i piedi al (c)- "punta alla massima tutela dei detentori -> istituzioni culturali, che potrebbero pagare una somma minima dato che si tratterebbe di un utilizzo non commerciale delle opere stesse". Cioe dell'oggetto abbandonato, pure un obolo ci sarebbe da pagare... (nel caso uno protestasse). E per tenerlo basso, si punta al "solo le biblioteche". E' un impianto sbagliato e produce corollari sbagliati.Giusto sarebbe che le colleting FINALMENTE rendessero disponibili uno straccio di catalogo ben fatto e consultabile liberamente delle opere che proteggono... e se non c'e'/e' passato abbastanza tempo/ SI DEDUCE che i detentori non sono + interessati.. e consequenzialmente diventa libera di oboli. Una roba del genere pur funzionava molti DECENNI fa in usa... catalogo della libreria del congresso + specifiche apposizioni e oboli sull'opera per dire che era copyrighted. Se non rinnovati, scadeva. Un po come i fumetti della Charlton Comics...bubbaRe: BENE, ma siamo ancora lontani
- Scritto da: bubba> Giusto sarebbe che le colleting FINALMENTE> rendessero disponibili uno straccio di catalogo> ben fatto e consultabile liberamente delle opere> che proteggono... Ma, attualmente, come si fa a sapere se un'opera e protetta da copyright o meno?ziovaxRe: BENE, ma siamo ancora lontani
> > Ma, attualmente, come si fa a sapere se un'opera> e protetta da copyright o> meno?si paga uno studio legale che faccia accurate ricerche :PAlternativamente, e per il mercato USA, si fa uso della "buona fede" (!) e del sito dell' US Copyright Office che ha un motore di ricerca, e del upenn university usando il Catalog of Copyright Entries e First copyright renewals for periodicals ... insomma una cosa un po alla speraindio.. anche se parecchio accuratabubbaRe: BENE, ma siamo ancora lontani
- Scritto da: bubba> > > > Ma, attualmente, come si fa a sapere se un'opera> > e protetta da copyright o> > meno?> si paga uno studio legale che faccia accurate> ricerche> :P> Altrimenti si annuncia la disponibilità del libro e si aspetta che il detentore (se esiste) mandi una lettera minatoriamarcol'editore con ogni mezzo...
sono 30 anni che leggiamo in testa a parecchie pubblicazioni "L'Editore ha cercato con ogni mezzo i titolari dei diritti dei racconti qui pubblicati senza riuscire a reperirli; è ovviamente a piena disposizione per l'assolvimento di quanto occorra nei loro confronti" ...... sono edizioni commerciali e non mi sembra una novità.Forse però l'editore così rischia, mentre nel modo citato nell'articolo il rischio viene ridotto notevolmente, per le istuzioni culturali.Bilroy FromanRe: l'editore con ogni mezzo...
- Scritto da: Bilroy Froman> Forse però l'editore così rischia, mentre nel> modo citato nell'articolo il rischio viene> ridotto notevolmente, per le istuzioni> culturali.Si, anche io la interpreto così. In sostanza, si permette una certa "tutela" al lavoro degli studiosi, delle biblioteche pubbliche ecc. che non rischiano di doversi scontrare con regole troppo pesanti. E' un passettino, molto piccolo per la verità secondo me. Tagliare, tagliare i tempi, 20 anni, ma meglio 10, poi a disposizione di tutti, liberamenteOsvyGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 7 giu 2012Ti potrebbe interessare