Spagna, saracinesche sul file sharing?

Spagna, saracinesche sul file sharing?

Al Congreso si discuterà di una modifica sostanziale all'attuale legge sui servizi della società dell'informazione. La tutela della proprietà intellettuale giustificherà l'interruzione delle attività di un sito web
Al Congreso si discuterà di una modifica sostanziale all'attuale legge sui servizi della società dell'informazione. La tutela della proprietà intellettuale giustificherà l'interruzione delle attività di un sito web

È passata ormai una settimana da quando è stato chiuso il Pacchetto Telecom , con l’approvazione da parte della UE della nota riforma delle telecomunicazioni. Il commissario per i media Viviane Reding aveva espresso la sua posizione a favore di un giusto processo prima della disconnessione dell’utente per violazione del copyright. Nel frattempo, le autorità spagnole avevano assicurato ai propri cittadini che i famigerati three strike non sarebbero stati introdotti in terra iberica. Ma è recentemente successo qualcosa , alcune modifiche potrebbero venire presto introdotte a tutela del diritto d’autore nella penisola.

Miguel Sebastiàn, ministro spagnolo per l’Industria, il Commercio e il Turismo, insieme al ministro per la Cultura Ángeles González-Sinde, spingerà in Congreso per l’approvazione del disegno di legge sull’economia sostenibile, contenente una modifica sostanziale alla legge spagnola 32/2002 sui servizi della società dell’informazione. Quest’ultima permette attualmente di procedere all’ interruzione di determinate attività di una pagina web nel momento in cui si verifichino quattro condizioni.

La prima relativa alla salvaguardia dell’ordine pubblico e la difesa nazionale. La seconda riguardante la protezione della salute pubblica e delle persone fisiche o giuridiche. La terza a tutela della dignità di ogni cittadino, dati i principi di non discriminazione in base a sesso, razza o credo religioso. Quarta e ultima la protezione dell’infanzia, in particolare legata alla diffusione di siti web dal contenuto pedopornografico. Ora, le modifiche volute dalle autorità comprendono una quinta condizione a giustificare il blocco di un sito Internet: la salvaguardia dei diritti relativi alla proprietà intellettuale.

In particolare, stando ai dettami del disegno di legge , gli organi competenti per l’adozione di tali misure potranno obbligare i fornitori di servizi di identificare i responsabili di eventuali condotte lesive del copyright. I provider dovranno in sostanza fornire alle autorità giudiziarie i dati necessari all’individuazione di chi ha violato il diritto d’autore, su pressione di una “Commissione per la Proprietà Intellettuale” che agirà da organo nazionale di vigilanza sulle pratiche relative alla condivisione di certi contenuti online.

Il disegno di legge così come è stato presentato al Congreso spagnolo non piacerà sicuramente ai provider, già restii a far calare la scure su siti web e utenti connessi. E soprattutto non piacerà a quelli di Todotorrente.com , che metteva a disposizione file torrent per attingere a contenuti caricati dagli utenti e che era stato scagionato da un giudice spagnolo forte della convinzione che la condivisione di un link non costituisse crimine. Ora, le misure invocate dal disegno di legge prevederanno l’inclusione dei link al P2P nell’insieme dei luoghi web da chiudere per violazione del copyright.

Il popolo della Rete è ovviamente insorto: Victor Domingo – presidente dell’ Asociaciòn de Internautas – ha parlato di misure che andranno a limitare diritti fondamentali degli utenti come quello della privacy relativa alle comunicazioni. Javier de la Cueva, avvocato specializzato in proprietà intellettuale, ci è andato giù ancora più pesante, spiegando quanto siano idioti i legislatori spagnoli che non sanno come funziona Internet. De la Cueva ha infine aggiunto che si tratta di un ritorno alla preistoria, una mossa degna di un vero e proprio regime.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
1 dic 2009
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