Lo stadio superiore del razzo Starship è esploso durante i test in corso presso Starbase, base di lancio usata da SpaceX e omonima città del Texas. Non si conosce ancora la causa, ma è certo che la roadmap subirà un ritardo. Il decimo volo di test era previsto entro fine mese (questa era la speranza di Elon Musk).
Ship 36 diventa una palla di fuoco
Il nono test di volo è terminato con una doppia esplosione del primo e secondo stadio dello Starship. Nonostante ciò, Musk ha evidenziato gli aspetti positivi e anticipato che i prossimi tre voli sarebbero avvenuti a distanza di tre o quattro settimane, quindi il decimo era probabilmente previsto per fine giugno.
Oltre alle modifiche necessarie per ottenere la licenza dalla FAA (Federal Aviation Administration), prima di ogni lancio devono essere eseguiti numerosi test sul razzo. All’inizio del mese era stato eseguito lo “static fire test” per lo stadio inferiore (Super Heavy Booster 16) che verrà utilizzato per il decimo volo, accendendo tutti i 33 motori Raptor.
Il 17 giugno è stata eseguita l’accensione di un singolo motore dello stadio superiore (Ship 36), come dovrebbe avvenire nello spazio. Ieri sera era invece previsto uno static fire test con l’accensione dei sei motori. Circa 30 minuti dopo l’avvio della procedura di caricamento del propellente, Ship 36 è esploso. Nel video pubblicato da NSF si vede il test del flap anteriore prima dell’esplosione (al minuto 0:30).
Non ci sono feriti perché tutto il personale si trova a distanza di sicurezza durante il caricamento del propellente. Questo è il comunicato ufficiale pubblicato da SpaceX su X:
Mercoledì 18 giugno alle ore 23:00 circa, Starship in preparazione per il decimo test di volo ha subito una grave anomalia sulla base di test a Starbase. Un’area di sicurezza intorno al sito è stata mantenuta sgombra per tutta la durata dell’operazione e tutto il personale è al sicuro e in buone condizioni. Il nostro team di Starbase sta lavorando attivamente per mettere in sicurezza il sito e le immediate vicinanze, in collaborazione con le autorità locali. Non vi sono pericoli per i residenti delle comunità circostanti e chiediamo a chiunque di non tentare di avvicinarsi all’area mentre proseguono le operazioni di messa in sicurezza.
Al momento non è nota la causa, ma sicuramente il decimo test di volo non verrà effettuato entro fine giugno.
Aggiornamento (20/06/2025): in base all’analisi iniziale, l’esplosione sarebbe stata causata dalla rottura di un serbatoio pressurizzato, noto come COPV (Composite Overwrapped Pressure Vessel), che contiene azoto gassoso.