Strada elettrificata: primo test sulla BreBeMi

Strada elettrificata: primo test sulla BreBeMi

Lungo un tratto provato dell'autostrada BreBeMi verrà costruita una strada per la ricarica dei veicoli elettrici con bobine nascoste sotto l'asfalto.
Strada elettrificata: primo test sulla BreBeMi
Lungo un tratto provato dell'autostrada BreBeMi verrà costruita una strada per la ricarica dei veicoli elettrici con bobine nascoste sotto l'asfalto.

In futuro tutte le automobili saranno elettriche, quindi serviranno molte colonnine di ricarica lungo le strade e, se la distanza da coprire è elevata, anche diverse soste lungo il percorso. La società che gestisce l’autostrada A35 “BreBeMi” ha comunicato la costruzione di un sistema di ricarica nascosto sotto l’asfalto che sfrutta la tecnologia sviluppata dall’azienda israeliana Electreon.

Ricarica dei veicoli in movimento sulla BreBeMi

Attualmente il limite principale dei veicoli elettrici è l’autonomia che causa nei guidatori la cosiddetta “range anxiety“. Le due soluzioni più ovvie sono: batterie migliori e incremento del numero delle colonnine. In ogni caso è sempre necessario programmare varie soste durante il viaggio e attendere ore per la ricarica. Una terza opzione, ancora in fase sperimentale, è quella proposta da Electreon e che verrà testata per la prima volta su un’autostrada, la BreBeMi appunto.

La tecnologia sviluppata dall’azienda israeliana (nel video il test pilota svolto a Tel Aviv) è denominata Dynamic Wireless Power Transfer. Il progetto prevede la costruzione di un anello lungo 1.050 metri (Arena del futuro), situato in un’area privata dell’autostrada A35 in prossimità dell’uscita Chiari Ovest.

Sotto l’asfalto verranno installate diverse bobine in rame alimentate da una rete elettrica con potenza di 1 MW. Sotto alcuni veicoli elettrici verranno poi installati i ricevitori. Quando i veicoli passano sull’anello, le bobine trasferiscono l’energia ai ricevitori e quindi alle batterie. Si tratta dello stesso principio di funzionamento della ricarica wireless per smartphone.

L’infrastruttura richiede unità di gestione e una CCU (Central Control Unit) che opera sul cloud. Una simile soluzione avrebbe diversi vantaggi, tra cui: possibilità di ridurre la dimensione delle batterie, eliminazione del range anxiety e piattaforma unica per tutti i veicoli elettrici. Per alimentare le bobine si possono inoltre utilizzare le fonti rinnovabili (eolico e solare).

Fonte: Slashgear
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Pubblicato il
24 mag 2021
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