Le autorità egiziane, in collaborazione con Alliance Creativity and Entertainment (ACE), hanno smantellato Streameast, il più grande sito pirata di streaming sportivo del mondo. Sono state inoltre arrestate due persone, ma non è noto se si tratta dei gestori. Il sito era attivo dal 2010.
oltre 136 milioni di visite al mese
Streameast non richiedeva un abbonamento, come le tradizionali IPTV. I gestori ottenevano profitti dalle inserzioni pubblicitarie. Questi guadagni illeciti venivano riciclati attraverso una società fittizia (shell company) con sede negli Emirati Arabi Uniti.
Il sito pirata utilizzava oltre 80 domini registrati principalmente in cinque paesi (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Filippine e Germania). Secondo ACE, Streameast aveva oltre 1,6 miliardi di utenti all’anno, ovvero circa 136 milioni al mese.
Gli utenti potevano accedere allo streaming HD di quasi tutti gli eventi sportivi più popolari: calcio (Serie A, Premier League, Bundesliga, La Liga, Ligue 1, Primeira Liga, Major League Soccer, Champions League, Europa League, Conference League, World Cup, Europei, Nations League e Copa America), basket (NBA), football (NFL), hockey (NHL), baseball (MLB), MMA, F1 e MotoGP. Alcuni eventi erano accessibili in pay-per-view.
Il sito pirata è stato messo offline il 24 agosto. Visitando i domini viene effettuato un reindirizzamento alla pagina “Watch Legally” di ACE. Secondo The Athletic (New York Times), le forze dell’ordine hanno arrestato due persone con l’accusa di violazione del copyright a El-Sheikh Zaid (governatorato di Giza in Egitto). Durante il raid, le autorità hanno sequestrato notebook e smartphone, probabilmente usati per gestire il sito.
In base ad alcuni post su Reddit sembra che Streameast sia già “risorto” con altri domini. Probabilmente si tratta di siti clone che cercano di sfruttare la chiusura di quello originale. ACE ha già avviato un’indagine per scoprire la natura dei nuovi siti.
Aggiornamento (5/09/2025): il sito chiuso dalle autorità egiziane è in realtà un clone. Quello originale è ancora online, come conferma TorrentFreak (che ha pubblicato l’elenco dei domini sequestrati).