Prosegue senza sosta la lotta contro i pirati dello streaming in Italia. La Guardia di Finanza di Cagliari ha eseguito perquisizioni e sequestri in diverse regioni italiane, scoprendo un esercizio pubblico che trasmetteva illegalmente contenuti pay-per-view. Successivamente è stata individuata una vera organizzazione criminale internazionale. Le indagini sono ancora in corso.
Streaming illegale e riciclaggio di denaro
Durante un controllo amministrativo (quindi non correlato alla pirateria audiovisiva), i finanzieri del 2° Nucleo Operativo Metropolitano, coordinati dal Gruppo Cagliari, hanno scoperto la trasmissione abusiva di contenuti pay-per-view in un esercizio pubblico dell’hinterland cagliaritano. Utilizzando vari dispositivi era possibile accedere a centinaia di eventi sportivi in diretta, film e serie TV.
Nel video pubblicato sul canale YouTube della Guardia di Finanza si può vedere la perquisizione e il sequestro di vari apparecchi in un’abitazione. In un armadio sono accatastati decine di TV box (probabilmente di origine cinese) che vengono solitamente utilizzati per l’accesso alle IPTV illegali.
Durante le indagini preliminari è stato ricostruito un sistema ramificato con diversi soggetti che fornivano contenuti, reti di distribuzione e server. I militari delle Fiamme Gialle hanno scoperto che l’organizzazione criminale opera su scala transnazionale. Verranno ora acquisite ulteriori prove in collaborazione con le autorità statunitensi e olandesi.
Come già dimostrato in passato, la pirateria audiovisiva è uno dei mezzi utilizzati per evadere il fisco e riciclare denaro. Gli abbonati alle IPTV possono essere considerati “complici” perché finanziano questa attività illegale. I pagamenti sono tracciabili, quindi gli utenti verranno identificati e sanzionati, come accaduto a Lecce.