Su Facebook e Instagram gli utenti si sentono meno sicuri

Su Facebook e Instagram gli utenti si sentono meno sicuri

Un sondaggio su 7mila utenti rivela che Facebook, Instagram e Threads sono percepiti come meno sicuri dopo che Meta ha abbandonato il fact-checking.
Su Facebook e Instagram gli utenti si sentono meno sicuri
Un sondaggio su 7mila utenti rivela che Facebook, Instagram e Threads sono percepiti come meno sicuri dopo che Meta ha abbandonato il fact-checking.

Da gennaio Meta ha cambiato le sue politiche sui contenuti. Ha abbandonato il fact-checking e allentato i controlli sui discorsi d’odio. Un sondaggio su 7.000 utenti di Facebook, Instagram e Threads mostra che la maggior parte delle persone ora si sente meno sicura sulle piattaforme di Zuckerberg.

Facebook e Instagram meno sicuri da quando Meta ha allentato i controlli

Il sondaggio ha coinvolto persone appartenenti a quelli che Meta chiama “gruppi con caratteristiche protette”: minoranze razziali, LGBTQ+, persone con disabilità, comunità religiose. L’età media dei partecipanti era di 50 anni.

I risultati parlano chiaro. Più del 90% degli intervistati dice di essere preoccupato per l’aumento dei contenuti dannosi. Due terzi hanno assistito personalmente a episodi di odio online, e uno su sei è stato direttamente preso di mira con violenza basata sul genere o di tipo sessuale.

Molti utenti raccontano che i loro feed sono cambiati drasticamente. Invece dei post degli amici, vengono bombardati da pubblicità spazzatura e contenuti generati dall’intelligenza artificiale di pessima qualità. 404 Media ha documentato per mesi come le piattaforme di Meta siano invase da spam generato dall’AI, contenuti violenti e truffe che l’algoritmo favorisce rispetto ai contenuti umani di qualità.

A gennaio, le politiche sui contenuti d’odio sono state modificate per permettere conversazioni che prima sarebbero state rimosse, con la giustificazione che questo favorisce la “libertà di espressione“. I dipendenti di Meta erano furiosi per questi cambiamenti. Un membro del team di policy pubblica ha scritto negli spazi di lavoro interni che permettere agli utenti di chiamare le persone gay “malate di mente” o gli immigrati “spazzatura” era semplicemente un modo per “annullare la deriva della missione”.

Le conseguenze reali dell’odio online

Questi cambiamenti purtroppo hanno creato un ambiente ostile. E gli studi dimostrano che i discorsi d’odio dilaganti online possono predire atti di violenza nel mondo reale. Non sono solo parole buttate là sui social. Purtroppo Zuckerberg ha scelto di corteggiare l’amministrazione Trump non solo attraverso il sostegno pubblico, ma anche allentando la moderazione sulle sue piattaforme. Ha promesso di eliminare restrizioni che non sono in sintonia con il discorso mainstream americano.

Gli autori del sondaggio chiedono a Meta di assumere una terza parte indipendente per analizzare formalmente l’aumento dei contenuti dannosi dopo i cambiamenti di gennaio. Vogliono anche che l’azienda torni agli standard di moderazione precedenti.

Ma tutti i segnali indicano che Zuckerberg non solo approva il tipo di contenuti che stanno peggiorando le sue piattaforme, ma sta ignorando completamente il problema.

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Pubblicato il
17 giu 2025
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