Web – Pare proprio che in questi mesi siano i tribunali a dover decidere il destino del software. L’ultima tappa di un procedimento giudiziario che da tre anni vede su posizioni opposte Sun Microsystems e Microsoft potrebbe aver deciso almeno una parte del futuro del linguaggio di programmazione multipiattaforma Java.
Il giudice che presiede ai procedimenti attivati dalle denunce che le due aziende si sono reciprocamente scagliate addosso in questi anni, ha deciso nelle scorse ore che Sun ha torto quando ritiene che Microsoft abbia violato i suoi diritti rispetto a Java, il linguaggio creato da Sun. Il giudice ha poi deciso di non dare seguito alla richiesta di Sun affinché Microsoft venisse perseguita per aver violato il copyright su Java.
Il problema sta nella versione di Java sviluppata da Microsoft, versione che Sun ritiene illegale perché realizzata al di fuori dei limiti della licenza Java che Microsoft acquisì da Sun. Microsoft sostiene invece di essere perfettamente nei limiti e accusa Sun di concorrenza sleale per le sue mosse tese a rendere incompatibile “il Java di Microsoft” con le nuove versioni del linguaggio sviluppate da Sun.
L’incredibile coacervo di denunce e dichiarazioni è ancora tutt’altro che risolto, ma l’ultima decisione del giudice mette in difficoltà Sun anche perché arriva dopo due altre decisioni sfavorevoli all’Azienda, una delle quali impone a Sun di tenere in considerazione la versione Java di Microsoft per i futuri aggiornamenti al linguaggio.
L’unico punto a favore di Sun è la mozione, accolta dal giudice, per una ingiunzione preliminare contro Microsoft per concorrenza sleale nella commercializzazione dei prodotti Java. Secondo Sun, la decisione del giudice non toglie la possibilità che Microsoft, alla fin dei conti sia condannata per violazione del trademark, del contratto e delle regole della concorrenza.