Tele2 attacca Telecom Italia

Tele2 attacca Telecom Italia

L'oggetto del contendere sono le tariffe di interconnessione necessarie per le prestazioni di preselezione dell'operatore. Un listino Telecom che non va giù a Tele2. E Telecom risponde a tono
L'oggetto del contendere sono le tariffe di interconnessione necessarie per le prestazioni di preselezione dell'operatore. Un listino Telecom che non va giù a Tele2. E Telecom risponde a tono


Roma – “La proposta di Telecom Italia renderà estremamente difficile la concorrenza, sia per quanto riguarda la tempistica che per quanto riguarda le tariffe. Fino a giugno la capacità di evasione ordini di Telecom permetterà solo a pochi clienti di usufruire del servizio: rimarranno esclusi, in questa prima fase, la maggiorparte dei nostri oltre 500mila clienti”: in una nota insolitamente dura Tele2 si scaglia contro il listino che Telecom ha previsto per l’interconnessione delle prestazioni di preselezione dell’operatore.

Si tratta di una materia delicata perché di fatto stabilisce quanti utenti, quanto velocemente e a che prezzo per i diversi operatori, potranno “shiftare” da un fornitore all’altro.

Secondo Tele2, i prezzi che Telecom intende praticare per uno dei passaggi più delicati dell’apertura del mercato alla concorrenza sono “tecnicamente non giustificabili”. Al punto da indurre l’azienda ad affermare: “ci aspettiamo un intervento risolutore dell’Authority per le TLC per fare chiarezza su questa vicenda”.

Qualche ora dopo l’attacco di Tele2, Telecom in un comunicato ha difeso il suo progetto sostenendo che da tempo è noto agli operatori e all’Autorità e che si basa su quella che l’azienda considera una “previsione realistica” sul numero di utenti che vorrà usufruire dei servizi di operatori diversi.

A sua volta, nel comunicato, Telecom ha invocato un intervento dell’Autorità. L’ex monopolista infatti prevede nel suo piano un contributo aggiuntivo per il deficit sull’accesso, in pratica un “plus” che gli altri operatori dovrebbero versare per coprire l’eventualità che un utente decida di utilizzare interamente per le sue comunicazioni un fornitore che non sia Telecom. In questo caso, sostiene Telecom, l’azienda si troverebbe a fornire un servizio in perdita. Di fronte alla tesi degli altri operatori secondo cui il “plus” è del tutto improponibile, Telecom chiede, appunto, l’intervento dell’Authority.

Nelle ore della “querelle telefonica”, Olivetti ha comunicato che la partecipazione Tecnost in Telecom Italia è scesa a quota 54,950 per cento (dallo 55,001 per cento) dopo l’emissione di nuove azioni Telecom nell’ambito del programma di stock-option. Nei fatti, afferma la nota diffusa da Olivetti, il numero delle azioni possedute dal Gruppo Tecnost non è variato.

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Pubblicato il
3 feb 2000
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