Threads lancia le Community con oltre 100 spazi tematici

Threads lancia le Community con oltre 100 spazi tematici

Threads introduce le Community. Più di 100 spazi tematici per discutere di libri, musica e altro, con emoji personalizzate e feed dedicati.
Threads lancia le Community con oltre 100 spazi tematici
Threads introduce le Community. Più di 100 spazi tematici per discutere di libri, musica e altro, con emoji personalizzate e feed dedicati.

Mentre X continua a implodere sotto il peso delle sue decisioni discutibili, Threads ha superato i 400 milioni di utenti attivi al mese e ha appena lanciato le Community. Non è un semplice copia-incolla di ciò che già esiste altrove, ma una rielaborazione che dimostra come Meta abbia effettivamente osservato cosa fanno le persone sulla sua piattaforma.

Meta trasforma Threads in un salotto tematico con le Community

Meta sta introducendo oltre 100 community dedicate a tutto ciò che potrebbe interessare a un essere umano con una connessione Internet: basket, serie TV, K-pop, libri e l’inevitabile sfilza di altri argomenti che verranno. Spazi dove le conversazioni possono andare avanti per ore al riparo dalla confusione del feed principale.

Le community appaiono sui profili degli utenti, ognuna con la propria emoji “Mi piace” personalizzata. Perché mettere un cuore generico quando puoi reagire con un pallone da basket nella community NBA o con una pila di libri in quella dedicata alla lettura? A prima vista sembra la stessa cosa che fa X con le sue Community. Ma guardando meglio, le differenze sono sostanziali e rivelano due filosofie diametralmente opposte.

Come funzionano le Community su Threads

X ha costruito le sue community sul modello Reddit, gli utenti creano e moderano i loro spazi, decidono le regole, gestiscono il caos. I post sono visibili a tutti ma solo i membri possono commentare. Un sistema democratico sulla carta, anarchico nella pratica.

Meta invece ha preso in mano la situazione come un genitore che organizza una festa per adolescenti. Crea le community, le gestisce, sceglie gli argomenti. Gli utenti non possono fondare le proprie tribù digitali, ma in compenso chiunque può partecipare alle discussioni, anche senza essere membro ufficiale. Una contraddizione apparente che in realtà rende tutto più fluido. Si vede un post interessante su una community che non si segue? Si può comunque dire la propria.

Meta in fondo non ha inventato nulla. Ha solo formalizzato ciò che gli utenti già facevano spontaneamente. Poco dopo il lancio di Threads, le persone avevano iniziato a organizzarsi attorno ai Topic Tag, gli hashtag senza il cancelletto. Per dire, NBA Threads era già una community di fatto prima che esistesse ufficialmente la funzione.

Ora questi utenti possono pubblicare direttamente nella loro community senza dover ricordare di aggiungere il tag ogni volta, e possono persino riordinare i feed per mettere la loro community preferita come predefinita. Il tag della community appare automaticamente sul profilo, visibile a tutti senza possibilità di nasconderlo. Meta vuole che gli altri sappiano immediatamente cosa interessa. Privacy? E che roba è?…

Algoritmi di ranking più efficaci

Meta sta testando le community partendo dagli interessi più attivi sulla piattaforma, con l’intenzione di espanderne il numero in futuro. Adam Mosseri, capo di Instagram, ne aveva dato un assaggio durante lo scorso weekend, prima del lancio ufficiale di oggi. Nel frattempo, stanno anche sperimentando nuovi sistemi di classificazione per dare maggiore visibilità ai post migliori sia nelle community che nel feed generale.

Fonte: META
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Pubblicato il
3 ott 2025
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