Nemmeno 12 ore dopo il black-out totale, TikTok riapre i battenti negli Stati Uniti. L’app di video sharing più amata dai giovani è di nuovo online, pronta a riconquistare i suoi 170 milioni di utenti americani e a far respirare i suoi 7 milioni di piccole imprese .
TikTok torna online negli USA: Trump concede una tregua
“In accordo con i nostri service provider, stiamo ripristinando il servizio di TikTok“, ha annunciato la società in un comunicato. “Ringraziamo il presidente Trump per aver fornito ai nostri partner la chiarezza e le rassicurazioni necessarie, confermando che non incorreranno in sanzioni se continueranno a supportare TikTok“.
STATEMENT FROM TIKTOK:
In agreement with our service providers, TikTok is in the process of restoring service. We thank President Trump for providing the necessary clarity and assurance to our service providers that they will face no penalties providing TikTok to over 170…
— TikTok Policy (@TikTokPolicy) January 19, 2025
Già, perché il neo-eletto presidente Donald Trump, che oggi verso le 12:00 locali (le 18:00 italiane) presterà giuramento, ha postato domenica mattina che emetterà un ordine esecutivo per ritardare il ban di TikTok. Non solo: ha anche suggerito di voler vedere l’app di nuovo operativa il prima possibile, così che “gli americani possano seguire la nostra entusiasmante inaugurazione“.
Ma facciamo un passo indietro. Una legge approvata dal Congresso imponeva a ByteDance, la casa madre cinese di TikTok, di vendere l’app entro domenica, pena il ban totale negli USA. La legge rendeva anche illegale per le aziende americane supportare la distribuzione, la manutenzione o l’aggiornamento dell’app.
Con Trump pronto a insediarsi alla Casa Bianca, i funzionari dell’amministrazione uscente di Joe Biden avevano detto che avrebbero lasciato l’applicazione della legge al nuovo governo. Ma TikTok ha obiettato che i suoi “service provider critici” avevano bisogno di una “dichiarazione definitiva“, altrimenti l’app sarebbe stata costretta a spegnersi. E infatti, sabato notte, TikTok ha smesso di funzionare ed è scomparsa dagli app store di Apple e Google.
Trump rassicura TikTok e i suoi partner
L’ordine esecutivo promesso da Trump sembra però aver dato a TikTok e ai suoi fornitori le garanzie che cercavano. Già prima del comunicato ufficiale, l’app aveva ripreso a funzionare per alcuni utenti. Anche se, alle 13:05 ora della costa est, risultava ancora assente dall’App Store di Apple e dal Google Play Store.
Non tutti i legislatori, però, sono d’accordo con la mossa di Trump. Il senatore repubblicano Tom Cotton ha twittato che “qualsiasi azienda che ospiti, distribuisca, supporti o faciliti in altro modo TikTok, controllato dai comunisti, potrebbe andare incontro a centinaia di miliardi di dollari di responsabilità“.
Trump vuole una joint venture con proprietà USA al 50%
Nel suo post domenicale, Trump ha anche indicato che il suo “pensiero iniziale” su un accordo per mantenere TikTok operativo negli Stati Uniti prevederebbe “una joint venture tra i proprietari attuali e/o nuovi proprietari, in cui gli USA ottengono una quota del 50%“.
Dal canto suo, TikTok ha fatto sapere che “lavorerà con il presidente Trump a una soluzione a lungo termine che mantenga TikTok negli Stati Uniti“. Insomma, la partita per il futuro dell’app più controversa del momento è ancora tutta da giocare…