Tornado Cash nella blacklist del Tesoro USA

Tornado Cash nella blacklist del Tesoro USA

Il mixer è finito nel mirino del Dipartimento del Tesoro, ma per fermare Tornado Cash potrebbe non essere sufficiente una blacklist.
Tornado Cash nella blacklist del Tesoro USA
Il mixer è finito nel mirino del Dipartimento del Tesoro, ma per fermare Tornado Cash potrebbe non essere sufficiente una blacklist.

Oltre 7 miliardi di dollari di denaro sporco riciclato dalla fondazione nel 2019 a oggi. È questa l’accusa mossa oltreoceano dal Dipartimento del Tesoro nei confronti di Tornado Cash, servizio ben noto a chi segue le notizie provenienti dall’ambito delle criptovalute. Sul proprio sito ufficiale si presenta come un protocollo completamente decentralizzato per le transazioni private su Ethereum. In sintesi, rende sostanzialmente impossibile risalire a chi movimenta gli asset.

Gli USA provano a fermare Tornado Cash

Il dicastero fa appello all’esigenza di tutelare la sicurezza nazionale, per imporre un giro di vite al mixer (così è definito il servizio). Riportiamo di seguito in forma tradotta le parole attribuite al sottosegretario Brian E. Nelson.

Oggi, il Tesoro sanziona Tornado Cash, un mixer di valute virtuali che ripulisce i proventi delle attività cybercriminali, incluse quelle commesse contro le vittime negli Stati Uniti. Nonostante quanto affermato nelle dichiarazioni pubbliche, Tornado Cash ha ripetutamente evitato di introdurre controlli efficaci per impedire il riciclaggio dei fondi agli attori malevoli.

Tutte le proprietà associate alla piattaforma e localizzate negli Stati Uniti, o sotto il controllo di un cittadino statunitense, sono da considerarsi confiscate dall’Office of Foreign Assets Control, che ha inserito il servizio nella Specially Designated Nationals, a tutti gli effetti una blacklist. Ne è dunque formalmente impedito l’utilizzo.

Sono transitati da Tornado Cash centinaia di milioni di dollari rubati dal gruppo sudcoreano Lazarus in più occasioni, l’ultima delle quali con la violazione di Ronin risalente ai mesi scorsi. Lo stesso vale per l’attacco a BitMart di fine 2021. Il comunicato del dicastero USA fa riferimento anche a un altro servizio dalla medesima natura, Blender.io.

Per fermare il mixer, basta una blacklist?

Basterà l’intervento del Tesoro USA a fermare il mixer? Secondo il suo co-fondatore Roman Semenov, no. O almeno, questo è il suo parere, condiviso all’inizio dell’anno con la redazione di CoinDesk, a causa della sua natura decentralizzata. Questa la sua visione.

Il protocollo è stato progettato specificatamente in questo modo per non poter essere fermato, poiché non avrebbe senso consentire a una terza parte di assumerne il controllo. Sarebbe come permettere a qualcuno di poter governare Bitcoin o Ethereum.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
8 ago 2022
Link copiato negli appunti