Elon Musk recentemente ha manifestato, assieme al gruppo di esperti e ricercatori membri del Future of Life Institute, i suoi timori per il futuro dell’intelligenza artificiale. Il boom del settore ha causato una riallocazione diffusa delle risorse in tutto il mondo, con i giganti della tecnologia che inseguono i nuovi trend investendo su ricerca e sviluppo, e non mancano i detrattori – o coloro che sono semplicemente spaventati dal progresso – pronti a chiedere un arresto momentaneo dei lavori al fine di valutare tutte le conseguenze etiche e i rischi degli strumenti IA.
Al contempo, però, il patron di Tesla e SpaceX è sceso in campo con X.AI, la sua nuova azienda che, stando alle prime indiscrezioni, potrebbe cimentarsi nella creazione dell’IA generativa TruthGPT, una intelligenza artificiale che punta a “evitare la distruzione dell’umanità” lavorando per gli esseri umani e non raggiungendo conclusioni contro di essi. Ma cosa sappiamo finora al riguardo? Esaminiamo tutte le informazioni a noi note.
Cosa sappiamo di X.AI
Procediamo però con ordine, a partire dall’azienda X.AI. Come da noi già fatto notare pochi giorni addietro, X.AI è stata costituita formalmente il 9 marzo 2023 da Elon Musk, direttore della società, e dal segretario Jared Birchall, braccio destro e manager della maggior parte delle risorse economiche dell’imprenditore di origine sudafricana. Sin dalla sua nascita, Elon Musk ha iniziato a reclutare ricercatori di alto livello nel settore delle IA per competere con OpenAI, l’organizzazione no-profit fondata da Sam Altman e dallo stesso Musk, ma dalla quale oramai quest’ultimo si è distaccato per volere degli altri fondatori.
X.AI, pertanto, non opererebbe alla stessa maniera di OpenAI, bensì intende diventare il polo di riferimento per una ricerca “non politicamente schierata” e “focalizzata sulla ricerca della verità”.
Tra i nomi già confermati come parte del progetto figura Igor Babuschkin, ricercatore che in passato ha lavorato su DeepMind AI, l’IA di Google, sussidiaria di Alphabet. In aggiunta, sembrerebbe che il CEO di Twitter abbia tentato di mettere sotto contratto alcuni dipendenti di OpenAI, fallendo miserabilmente. Tuttavia, al momento X.AI non sembra avere alcun prodotto specifico in fase di lavorazione: nel corso delle prossime settimane proseguiranno i tentativi di aggiudicarsi gli sviluppatori più capaci del settore, fino alla composizione del team definitivo che si occuperà della creazione di TruthGPT.
Cosa sappiamo di TruthGPT
Durante la recente intervista con Fox News e Tucker Carlson, dunque, il magnate ha anticipato una serie di dettagli relativi alla sua IA generativa, definendolo sin da subito “il miglior percorso verso la sicurezza, nel senso che un’intelligenza artificiale che si preoccupa di comprendere l’universo, è improbabile che annichilisca gli umani perché siamo una parte interessante dell’universo”. TruthGPT, pertanto, non sembra solamente una IA alla ricerca di una fantomatica verità, bensì una intelligenza artificiale il cui obiettivo sarebbe quello di “fare più bene che male”, ovvero di supportare gli utenti senza fornirgli output soggetti a pregiudizi, più vicini possibile a un risultato oggettivamente corretto.
Raggiungere un traguardo simile sembra però impossibile: tutte le IA e i chatbot finora provati attivamente dal pubblico hanno manifestato un’incapacità di fornire sempre risposte eccellenti, non contaminate dai bias. L’ambizione di Elon Musk e soci, però, non si potrà arrestare: la creazione di una “IA in grado di comprendere la natura dell’universo” è il traguardo che X.AI intende raggiungere, superando naturalmente OpenAI, Microsoft, Google e gli altri colossi che inseguono lo stesso obiettivo.
Bisogna poi considerare il possibile incrocio di TruthGPT con Twitter: l’IA generativa arriverà all’interno della piattaforma social dell’uccellino blu, proponendosi come chatbot tra un tweet e un altro, oppure TruthGPT si distaccherà completamente dal servizio? Purtroppo, anche in merito all’eventuale integrazione non si conoscono dettagli. Del resto, si tratta di una intelligenza artificiale che necessita ancora di lunghe sessioni di brainstorming e di valutazione dei rischi e dei benefici prima di prendere davvero forma.
Il piano di Elon Musk
Già lo si intuisce: nonostante le preoccupazioni relative alla creazione di sistemi IA particolarmente potenti e autonomi, come nel caso di ChatGPT o della sua base, il modello di linguaggio GPT-4, Elon Musk non intende davvero arrestare lo sviluppo delle intelligenze artificiali di ultima generazione. Al contrario, assieme a personalità come Steve Wozniak vuole fare emergere le criticità di questi sistemi avanzati nel tentativo di convincere gli attori a proporre soluzioni in grado di affrontare alcuni dei problemi più pressanti dell’umanità, e non semplicemente capaci di offrire output creativi, divertenti, a volte bizzarri e altre volte tanto complessi quanto interessanti, seppur imperfetti.
Potrebbe anche trattarsi di una serie di dichiarazioni ben strutturate al fine di prendere tempo e sviluppare una risposta adeguata a Bing Chat, GPT e Bing. Dato però l’operato di Elon Musk con SpaceX, dall’esplorazione spaziale alle ricerche riguardanti Neuralink e Starlink, non bisogna assolutamente escludere la pura volontà di elevare le IA al livello successivo, guardando però all’effettiva utilità per l’essere umano e non a un uso potenzialmente pericoloso.