Definire Ubuntu un’alternativa a Windows 10 è quantomeno riduttivo, ma se questo può tornare utile a chi è rimasto tagliato fuori dopo il termine del supporto ufficiale, allora ben venga. È una distribuzione Linux gratuita utilizzata da milioni di persone in tutto il mondo e arricchita dall’ambiente grafico GNOME, per risultare di facile accesso anche per chi proviene da un PC con sistema operativo di casa Microsoft. Incarna appieno la filosofia open source e propone migliaia di applicazioni.
Ubuntu 25.10 come alternativa a Windows 10
Canonical, che si occupa del progetto in collaborazione con una comunità globale, ha rilasciato la nuova versione 25.10 proprio questo mese, giusto in tempo per l’addio a W10. Nota anche con il nome in codice Questing Quokka, porta con sé diversi miglioramenti e novità, sia a livello di supporto hardware sia per quanto riguarda le funzionalità integrate.

Ci sono ad esempio l’ambiente desktop GNOME 49 che introduce controlli per i contenuti multimediali sulla schermata di blocco, le applicazioni Loupe e Ptyxis oltre a diverse ottimizzazioni sul fronte dell’accessibilità. L’OS è basato sul kernel 6.17.
Il download e l’installazione
Per il download di Ubuntu 25.10 è possibile far riferimento al sito ufficiale di Canonical oppure a quello della comunità italiana ubuntu-it.org. L’installazione richiede la creazione di un’unità USB o di un DVD da cui avviare il computer (potrebbe essere necessario modificare le impostazioni nel BIOS).
Sono garantiti nove mesi di aggiornamenti, fino al luglio 2026. Nelle stesse pagine si trovano i link per scaricare l’edizione 24.04.3 LTS con supporto esteso a cinque anni. Di seguito i requisiti minimi di sistema.
- Processore dual core da 2 GHz;
- 4 GB di RAM;
- 25 GB di spazio libero su disco;
- porta USB o lettore DVD per l’installazione;
- accesso Internet (consigliato, non obbligatorio).
Canonical propone anche la versione Pro con 30 giorni di prova gratuita e supporto avanzato.
Tante alternative: distribuzioni Linux e non solo
Ci sono altri OS alternativi che suggeriamo di prendere in considerazione a chi vuol dare una seconda vita al proprio PC, dopo l’abbandono di Windows 10. Restando nell’ambito delle distribuzioni Linux segnaliamo Zorin OS, Oreon 10 e Xubuntu e Commodore OS Vision. Vale la pena segnalare anche ChromeOS Flex di Google, legato a doppio filo alla piattaforma in dotazione ai Chromebook.