Web – Tornano di moda i net worm, quei vermicelli di bit e byte che si auto-replicano attraverso la rete e, sfruttando bug noti, insidiano i server. A differenza del famoso Internet Worm del 1988, che per primo sollevò il problema della sicurezza sulle reti e “fece nascere” il CERT (Computer Emergency Response Team), quello segnalato in questi giorni dagli esperti di sicurezza dell’Honeynet Project gira però sull’ormai diffusissimo cuginetto di Unix, Linux.
Il verme, battezzato Ramen dal gruppo di virus writers che lo ha creato, si diffonde vagliando la rete alla ricerca di server su cui sia installata la versione 6.2 o 7.0 di Red Hat Linux e cerca, attraverso due note falle di sicurezza , di penetrare all’interno delle macchine. Una volta guadagnato l’accesso, installa un cosiddetto “root kit” per ottenere diritti di super-user, dopodiché chiude la falla e sostituisce alcuni file di sistema.
Gli effetti più vistosi di Ramen sono quelli dovuti alla sostituzione della pagina principale del web server con una che recita “RameN Crew–Hackers looooooooooooove noodles” e all’invio di una e-mail a due account di amministrazione del web.
Lance Spitzner, coordinatore dell’Honeynet Project, ritiene che Ramen non si possa classificare come pericoloso, tuttavia il worm consuma una grande quantità di banda passante per il suo continuo scanning della rete alla ricerca di un altro server da contagiare: sembra che sia in grado di controllare 130.000 indirizzi IP in meno di 15 minuti.
Il verme, segnalato all’inizio della settimana, sta continuando a diffondersi ad una velocità preoccupante, dovuta soprattutto al fatto che tra le distribuzioni Linux la Red Hat è, non a caso, la più diffusa.
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Sono solo dei GRANDI !
Anche se c'è chi dice che il DivX ha introdotto la pirateria dei film online sono molto contento di questo passo all'OpenSource che darà la possibilità a molte persone di imparare e dare una mano per trovare soluzioni sempre migliori!!!AnonimoGiù le mani!
Questo è quello che a mio modesto parere si chiama Progresso (si, quello con la P maiuscola)!Se ben fatto questo pezzo di software sarà la prima pietra per una nuova generazione di software Open Source in grado di rivaleggiare con i prodotti commerciali dei soliti noti...Per inciso: tutto ciò che non è liberamente disponibile contribuisce molto poco al Progresso (sempre quello con la P maiuscola).Gli standard proprietari possono portare si innovazione, ma non progresso; inoltre, una volta affermatisi (e quindi resi economicamente fruttuosi) tendono a diventare un fattore di resistenza alla nascita di nuove soluzioni e ad affossare eventuali concorrenti...Chi vorrebbe uccidere la gallina dalle uova d'oro?AnonimoRe: Giù le mani!
Giù le mani (ovviamente) dai brevetti del software!- Scritto da: James T. Kirk> Questo è quello che a mio modesto parere si> chiama Progresso (si, quello con la P> maiuscola)!> Se ben fatto questo pezzo di software sarà> la prima pietra per una nuova generazione di> software Open Source in grado di> rivaleggiare con i prodotti commerciali dei> soliti noti...> Per inciso: tutto ciò che non è liberamente> disponibile contribuisce molto poco al> Progresso (sempre quello con la P> maiuscola).> Gli standard proprietari possono portare si> innovazione, ma non progresso; inoltre, una> volta affermatisi (e quindi resi> economicamente fruttuosi) tendono a> diventare un fattore di resistenza alla> nascita di nuove soluzioni e ad affossare> eventuali concorrenti...> Chi vorrebbe uccidere la gallina dalle uova> d'oro?AnonimoRe: Giù le mani!
- Scritto da: James T. Kirk> Chi vorrebbe uccidere la gallina dalle uova> d'oro?Sono d'accordo con te, ma ti sfugge un particolare: sono proprio loro, i soliti noti, che uccidono la gallina dalle uova d'oro, cioe' il Progresso che nasce dal libero sfruttamento delle risorse.Quelli come Bezdek e Linus Torvalds sono invece proprio quelli che sanno perfettamente come mantenerla in vita, questa benedetta gallina.Viva l'open source! Voglio che tutti siano liberi di dire YAHOO!Ciao ;-)AnonimoOpenDivX non è DivX
L'OpenDivX e il DivX sono due codec diversi, come è chiarito anche sull'homepage del primo (che è basato su un codec MPEG4 chiamato "MoMuSys").Il cosiddetto "DivX ;-)" non è altro che un hack del codec ASF della Microsoft: esiste infatti solo come file binario e se mettete a confronto i due codec noterete che sono identici (guardate semplicemente le finestre delle opzioni...)OpenDivX sarà un formato simile, ma comunque diverso.AnonimoRe: OpenDivX non è DivX
Il codec OpenDivX non e' solo basato su MoMuSys... alcune parti (come il decoder) sono state completamente sviluppate da zero.OpenDivX e' conforme allo standard MPEG-4. Essendo open, sara' portabile su piu' piattaforme, in modo da abbattere le barriere tra utilizzatori Linux e utilizzatori Windows, per esempio. Quindi... diverso da cosa?- Scritto da: Wiz> L'OpenDivX e il DivX sono due codec diversi,> come è chiarito anche sull'homepage del> primo (che è basato su un codec MPEG4> chiamato "MoMuSys").> > Il cosiddetto "DivX ;-)" non è altro che un> hack del codec ASF della Microsoft: esiste> infatti solo come file binario e se mettete> a confronto i due codec noterete che sono> identici (guardate semplicemente le finestre> delle opzioni...)> > OpenDivX sarà un formato simile, ma comunque> diverso.AnonimoE' evidente il bisogno di "riflessione".....
Dicevo...E' evidente che la "tecnologia" porterà presto ad un bisogno di riflessione GRANDE da parte di tutto il mondo "commerciale/politico".NON ESISTE MODO DI EVITARE LA COPIA DI "CONTENUTI" DIGITALI.E' evidente...Sarà il caso che le istituzioni e gli interessi che queste "coprono" (per interesse, ignoranza o "tendenza" repressiva) inizino a ragionare e capiscano che l'era d'oro del ragionamento SUPPORTO=OPERA e' FINITO!Boh?Comunque e' chiaro che patiremo ancora per un po'...AnonimoRe: E' evidente il bisogno di
Ciao Gian,volevo solo dire che sono completamente d'accordo con te. I grandi capi delle case discografiche e, ora, anche cinematografiche non si sono ancora resi conto dell'entità di ciò che vorrebbero combattere... Non capiscono che qualunque movimento o legge antipirateria che possono fare non servirà proprio a nulla! Napster è stato solo l'inizio, la punta dell'iceberg... Quando anche qui ci saranno le connessioni a banda larga alla portata di tutti ci potremo tranquillamente scambiare interi film... E NESSUNO potrà farci nulla.AnonimoSEMPLICEMENTE GRANDI
Sono, come da oggetto, semplicemente GRANDI-GREAT!AnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiRedazione 17 01 2001
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