Uno sguardo ravvicinato ad iPod nano

Uno sguardo ravvicinato ad iPod nano

di D. Galimberti - Il mese scorso Apple ha pensionato l'iPod mini per fare spazio al nuovo iPod nano. Le notizie al riguardo si sono susseguite un po' ovunque, ma il modo migliore per giudicare il nuovo dispositivo è quello di provarne uno
di D. Galimberti - Il mese scorso Apple ha pensionato l'iPod mini per fare spazio al nuovo iPod nano. Le notizie al riguardo si sono susseguite un po' ovunque, ma il modo migliore per giudicare il nuovo dispositivo è quello di provarne uno

Roma – L’iPod nano arriva in una confezione grande grossomodo come la custodia di un normale CD, anche se più spessa; la custodia riporta in rilievo il disegno del player in dimensione reale, così che si possa avere da subito un’idea di quanto sia piccolo il nuovo nato in casa Apple. Il modello che abbiamo in prova è bianco con memoria da 4 GB, ma l’iPod nano è disponibile anche nero e con memoria da 2 GB.

Oltre all’iPod, la confezione contiene un paio di cuffie (con due set di spugnette), l’apposito cavo USB 2, e un adattatore per il dock o altri accessori. Le cuffie sono le classiche cuffiette bianche, anche nel caso del Nano in versione black.

Precisiamo da subito che con l’iPod nano non è possibile utilizzare il cavo FireWire per trasferire musica e dati: collegando il lettore al computer con questo cavo, sul display appare l’avviso che lo scambio dati è possibile solo attraverso il collegamento USB. È anche possibile utilizzare le porte USB 1.1, ma in questo caso il trasferimento sarà molto più lento. Questo fatto può essere un limite per chi possiede dei computer “vecchiotti”, ma l’interfacciamento attraverso USB è una scelta comune a tutti gli altri lettori in commercio: l’iPod classico è uno dei pochissimi player musicali, se non l’unico, ad offrire anche un collegamento tramite FireWire.

Confezione Come da qualche tempo ci ha abituati Apple, la confezione non contiene alcun alimentatore: il Nano si ricarica mentre è collegato al computer (un’ora e mezza per l’80% della carica, tre ore per una ricarica completa), e chi desidera un alimentatore autonomo può comprarlo a parte (normale, per auto, per aereo, e in altre versioni ancora). La durata dichiarata della batteria è di 14 ore per un normale ascolto musicale (durata verificata durante la prova) mentre scende ad un minimo di 4 ore nel caso di continue presentazioni di foto con colonna sonora.

Tolto il Nano dalla confezione, è sufficiente maneggiarlo o confrontarlo con un altro iPod per rendersi conto di quanto sia piccolo e leggero. Le foto lo mostrano accanto ad un iPod della terza generazione, ma il Nano è più sottile perfino dello Shuffle, anche se ovviamente è leggermente più largo per fare spazio al display (di cui parleremo più avanti).

iPod a confronto Il Nano può essere collegato sia ad un Mac che ad un comune PC, e la memoria viene “ottimizzata” al primo collegamento: nel mio caso, avendolo collegato ad un Mac, l’iPod è stato formattato in Mac OS esteso (journaled): per utilizzarlo con Windows sarei costretto a riformattare la memoria perdendo tutti i dati. Attraverso due diversi Mac è stato verificato il trasferimento dati sia attraverso USB 2 che attraverso USB1.1: in quest’ultimo caso per trasferire otto album (più di 400 MB) sono serviti circa 5 minuti, un tempo sicuramente più lungo di quanto non occorra attraverso Firewire o USB 2, ma comunque accettabile.

Le fotografie vengono sincronizzate sfruttando gli album di iPhoto o qualunque altra cartella contenente immagini; queste vengono opportunamente ridimensionate in base alla risoluzione del display dell’iPod, ma viene comunque offerta l’opzione per memorizzare anche la versione originale in alta risoluzione. È un vero peccato che il Nano non abbia un’uscita video come il fratello maggiore: le foto memorizzate sono fruibili solo attraverso il display del lettore, una possibilità in meno rispetto all’iPod photo ma comunque una funzione in più rispetto al vecchio iPod mini. Inoltre è comunque possibile far eseguire al Nano uno slideshow di una libreria di foto, scegliendo transizioni e colonna sonora.

Senza scendere troppo nei dettagli delle diverse funzioni, non possiamo non osservare come il Nano (a differenza dello Shuffle) abbia tutte le funzioni dei fratelli maggiori, se non qualcosa in più. Attraverso la click-wheel possiamo cercare la musica per album, genere, autore, ecc… oppure sfruttare molto più semplicemente le playlist create con iTunes. Anche il Nano, ovviamente, permette di ascoltare la musica con diversi settaggi di equalizzazione pre-impostati. Mentre si ascolta la musica, tramite il tasto centrale è possibile accedere all’immagine della copertina dell’album, al “voto” assegnato alla canzone e (novità introdotta col Nano e con iTunes 5) al testo della canzone. Parlando di funzioni extra, come avviene con tutti gli iPod è possibile sincronizzare la rubrica telefonica e gli appuntamenti in calendario.

iPod nano Altra funzione aggiuntiva riguarda la sincronizzazione dei testi delle canzoni: è sufficiente inserirli nell’apposito campo di Tunes 5 per ritrovarseli nell’iPod premendo in successione il tasto centrale mentre si ascolta il brano. Parlando di funzionalità non strettamente legate all’ascolto musicale, ricordiamo che nell’iPod nano, oltre alla solita agenda/rubrica e agli immancabili giochini, è stato inserito un cronometro (utile per chi usa l’iPod facendo sport) e un blocco del lettore tramite combinazione a quattro cifre.

Ma arriviamo all’utilizzo vero e proprio. Il Nano è visibilmente più veloce degli iPod classici basati su mini-HD: si tratta di una sensazione avvertibile sia nel tempo di boot che nella navigazione tra i vari menu. Il display è molto nitido e luminoso, chiaramente visibile in tutte le condizioni di illuminazione, e con un discreto angolo di visuale. Le dimensioni non sono generose (seppur non dissimili da quelle del vecchio mini) ma la buona risoluzione e l’alta luminosità consentono un’ottima leggibilità del testo e una buona visualizzazione delle immagini memorizzate, anche se la possibilità di collegarlo ad un televisore sarebbe stata molto apprezzata.

iPod nano in riproduzione La musica si sente decisamente bene, meglio di quanto non accada con un iPod classico, e la differenza si avverte tanto in cuffia quanto collegando l’iPod a dispositivi di ascolto esterni, quali l’ Altec Lansing inMotion .

L’utilizzo, si sa, causa anche usura… Tralasciando i problemi al display di una partita difettosa (problema che riguarda lo 0,1% dei lettori venduti e che comunque prevede la sostituzione in garanzia), molte critiche sono piovute a causa di un’eccessiva “tendenza al graffio” del nuovo lettore digitale. Apple, dal canto suo, risponde che il Nano è costruito con gli stessi identici materiali degli altri iPod, quindi se usura c’è, si tratta della stessa identica usura degli altri iPod: se il Nano è soggetto ad un’usura superiore, probabilmente è dovuta ad un utilizzo differente. È innegabile che un dispositivo così piccolo si presti ad un uso più “estremo”: per esempio inserirlo nel taschino dei jeans come ha mostrato Jobs potrebbe essere deleterio per quanto riguarda i graffi, anche dopo pochi giorni. Alcuni hanno osservato che guardando attentamente il Nano di profilo si distinguono chiaramente due differenti strati di materiale plastico: uno che dà il colore bianco o nero, e uno trasparente, che lo ricopre, conferendo al lettore l’aspetto lucido. Se questo secondo strato fosse di spessore maggiore nel Nano, eventuali graffi potrebbero risultare più evidenti, senza considerare il fatto che il Nano di colore nero rende i graffi più visibili proprio a causa del colore scuro. In realtà, osservando i pulsanti a sfioramento dei vecchi modelli di iPod (non quelli a ghiera cliccabile), sembrerebbe che lo spessore sia praticamente identico, quindi se c’è maggiore usura i motivi sono da ricercarsi altrove. Caso diverso, ovviamente, per i vecchi iPod mini con guscio completamente in alluminio.

Sincronizzazione della musica In definitiva, il mio consiglio è quello di preoccuparsi da subito di proteggere il Nano da possibili graffi. Scegliete il sistema che volete: custodie in gomma, armband, pellicole trasparenti o quant’altro, ma proteggetelo, soprattutto se giudicate importante questo aspetto del lettore. In due settimane di intenso utilizzo, il Nano in prova è ancora perfetto in quanto da subito è stata utilizzata una giusta protezione (a differenza del mio vecchio iPod di terza generazione).

Qualche considerazione finale sul prezzo: l’iPod nano costa 209 euro nella versione da 2 GB e 269 euro nella versione da 4 GB (IVA inclusa). È difficile giudicare il prezzo di un prodotto per molti versi unico: salvo sviste da parte mia, non mi risulta che sul mercato esistano altri player con memoria flash da 4GB… né mi pare che si possano comprare memorie flash di quella capacità a prezzi più convenienti.
L’iPod Nano si trova inoltre perfettamente posizionato in un’ideale scala di prodotti proposta da Apple, scala in cui si parte con lo Shuffle da 99 Euro, e si sale con gradini di circa 50 Euro, aumentando di volta in volta la capacità (a parte il modello top da 60 GB). Rapportandoci però al vecchio iPod mini, non possiamo non notare come, a parità di prezzo, ci si ritrovi con un lettore con capacità minore. È anche vero però che il Nano offre molto più di quanto non offrisse il mini: dal display a colori (di ottima qualità), alla possibilità di visualizzare foto, senza dimenticare che dimensioni e peso sono state enormemente ridotti, e che una dispositivo basato su memorie flash (oltre ad una maggiore autonomia) dovrebbe offrire maggiori garanzie di affidabilità.
Chi è alla ricerca di capacità maggiori farà bene a guardare altrove (per esempio all’iPod classico ), ma chi vuole un dispositivo estremamente portatile, con una discreta capacità, e con un ottimo design, troverà nell’iPod Nano tutte quello che cerca.

Domenico Galimberti

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Pubblicato il 7 ott 2005
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