USA, elezioni a rischio cracking

USA, elezioni a rischio cracking

Sulle presidenziali USA la questione della sicurezza informatica rischia di pesare anche durante le votazioni. Il governo minaccia la Russia e predispone un contrattacco informatico per evitare interferenze
Sulle presidenziali USA la questione della sicurezza informatica rischia di pesare anche durante le votazioni. Il governo minaccia la Russia e predispone un contrattacco informatico per evitare interferenze

Le elezioni presidenziali del prossimo 8 novembre sono a rischio di cyber attacco : a riferirlo sono gli esperti di cybersicurezza a stelle e strisce che accanto alle normali minacce terroristiche aggiungono i pericoli informatici che potrebbero avere pesanti ripercussioni sull’Election Day, compresi i possibili attacchi provenienti dalla Russia.

La cybersicurezza, d’altra parte, è stato fin dall’inizio uno dei temi – diretti o indiretti – di questa campagna elettorale, una delle più dure ed aspre nella storia degli Stati Uniti.
Dopo quello che è stato spesso definito un presidente geek , che ha sempre abbracciato i nuovi mezzi e che ha chiuso il suo mandato all’insegna del tecno-ottimismo con un editoriale su Wired, Trump sarebbe un vero campione del tecno-pessimismo: a più riprese ha parlato di ” chiudere Internet ” e anche i siti delle sue aziende non sembrano affatto preparati ad eventuali attacchi informatici; all’altro angolo la candidata democratica Hillary Clinton ha subito parecchio proprio sul fronte sicurezza informatica a causa delle due indagini (l’ ultima chiusa proprio ieri) dall’FBI sulla sua gestione degli account di posta attraverso server privati.

A queste stigmate personali, si aggiungono le offensive portate avanti durante la compagna elettorale da un gruppo di hacker ai danni del Partito Democratico e la diffusione di comunicazioni riservate collegate alla Clinton e al suo partito da parte di Wikileaks.

Ora gli esperti di sicurezza parlano di minacce nel giorno delle elezioni non solo fisiche da parte di gruppi terroristici come Al Qaida e ISIS (che determinano sforzi di sicurezza ulteriori a New York dove entrambi i candidati hanno il loro quartier generale), ma anche da parte di gruppi hacker intenzionati a colpire le infrastrutture critiche degli Stati Uniti, a partire dalle centrali energetiche e – più pragmaticamente – a compromettere la legittimità dei risultati elettorali, confondendo le informazioni scambiate dalle autorità e favorendo in tal modo la disinformazione sui risultati.

Questo può essere fatto con relativa facilità, compromettendo il sito Web dei registri elettorali o quello del Secretary of State, dove sono riportati i risultati ufficiali delle votazioni, oppure quello di qualche media, i relativi account o quelli dei loro reporter: tutti i mezzi facilmente utilizzabili per diffondere false informazioni sui risultati elettorali.

In ogni caso, sia le autorità locali sia quelle federali affermano di aver raddoppiato gli sforzi per scongiurare tali ipotesi di attacco, e che anche se dovessero scatenarsi offensive nei confronti del sistema elettorale il voto continuerà e sarà perfettamente legittimo, anche grazie a “piani B” basati su sistemi alternativi completamente cartacei.

Come spiega Denise Merrill , Presidente della National Association of Secretaries of State nonché Secretary of State del Connecticut, “ci vorrà magari più tempo per contare ogni voto e ci potranno essere ostacoli, ma alla fine sarà giusto”.

La Casa Bianca sta già lavorando con NSA, CIA e Dipartimento della Difesa e dell’Homeland Security per rafforzare i suoi sistemi informatici. Inoltre il Governo degli Stati Uniti ha approntato una vera e propria contro-risposta informatica nei confronti di eventuali attacchi da parte di stati stranieri .

Il riferimento diretto è alla Russia e ai presunti legami evidenziati nei mesi scorsi tra Mosca e gli attacchi subiti dal Partito Democratico, addirittura con un’ accusa diretta alla Russia attraverso un comunicato congiunto del Director of National Intelligence e il Department of Homeland Security : “La US Intelligence Community (USIC) è convinta che il Governo Russo abbia diretto i recenti attacchi che hanno compromesso le email di cittadini e istituzioni statunitensi, incluse organizzazioni politiche. Anche la recente condivisione di email frutto degli attacchi su siti come DCLeaks.com e Wikileaks sono coerenti con i metodi e le motivazioni di sforzi eterodiretti dalla Russia e che sembrano intenzionati a interferire con il processo democratico a stelle e strisce”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il 7 nov 2016
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