USA, il governo ha il suo App Store

USA, il governo ha il suo App Store

Le agenzie federali d'ora in poi rinnoveranno le proprie infrastrutture informatiche avvicinandosi sempre più al cloud computing. L'imperativo è tagliare i costi
Le agenzie federali d'ora in poi rinnoveranno le proprie infrastrutture informatiche avvicinandosi sempre più al cloud computing. L'imperativo è tagliare i costi

Rinnovare le infrastrutture telematiche della pubblica amministrazione e allo stesso tempo abbattere i costi. Questa la strategia delineata dal presidente Barack Obama non più di una settimana fa.

Il primo risultato tangibile di questo cambio di rotta è Apps.gov , uno store online con cui le varie agenzie federali possono dotarsi di servizi di cloud computing al fine semplificare e uniformare le risorse in seno al singolo organo governativo. Il tutto risparmiando i soldi dei contribuenti.

Sembra esserci molta fiducia nelle doti di Apps.gov : al momento è ancora in stato embrionale ma già da ora starebbe accumulando una quantità sempre maggiore di dati , in modo da diventare in poco tempo uno strumento snello e funzionale in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta.

L’evento che ha fatto da cornice alla presentazione di Apps.gov si è svolto presso l’ Ames Research Center della NASA, situato nelle Silicon Valley. “Non c’è motivo per cui il governo dovrebbe pagare per un qualcosa che è disponibile gratuitamente – ha sottolineato Vivek Kundra, federal chief information officer del governo – alcune applicazioni sono free, ma anche se dovessimo pagare il software da utilizzare potremmo comunque evitare di comprare nuovi server o costruire altri data center”.

Ogni anno il governo USA investe circa 75 miliardi di dollari nel settore IT ma fino ad oggi, secondo l’attuale esecutivo, i progetti di sviluppo si sono rivelati quasi sempre inadeguati. Per fornire un esempio tangibile, Kundra ha citato il progetto per la creazione di un blog per la Transport Security Administration : per l’operazione erano stati stanziati circa 600mila dollari, quando a qualunque netizen per aprire un blog bastano pochi click.

Da qui la necessità, vista l’attuale congiuntura economica, di ottimizzare al meglio la distribuzione dei fondi e di rivolgersi quindi a terze parti leader nei propri settori di operatività. Presso il centro di ricerche spaziali sono intervenuti i maggiori rappresentati di aziende come Google, Microsoft, Facebook, Adobe System e Vimeo.

Tra questi c’era anche Sergey Brin, co-fondatore di BigG, il quale ha promesso la creazione di una struttura apposita all’interno del Googleplex completamente dedicata al governo federale: “L’esecutivo statunitense è la più grande azienda che io conosca – ha sottolineato Brin – è quindi naturale per noi estendere la nostra clientela con un soggetto di spessore indiscusso”.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il 16 set 2009
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