USA: il Web-banking non convince

USA: il Web-banking non convince

Stando ad un importante studio di Atlanta, le attività di banking via internet non colgono l'obiettivo quando non sono legate anche ad attività di banking tradizionale
Stando ad un importante studio di Atlanta, le attività di banking via internet non colgono l'obiettivo quando non sono legate anche ad attività di banking tradizionale


Web – Clienti scontenti e attese insoddisfatte: questo il fardello che pesa sulle attività online delle banche virtuali, cioè di istituti di credito che offrono su internet, e solo su internet, i propri servizi. Stando allo studio Speer & Associates , che ha condotto un’indagine sulla soddisfazione degli utenti, il web-banking più innovativo non convince.

Stando al rapporto dello studio di Atlanta, i 41 siti-campione presi come riferimento per l’analisi propongono diversi generi di interattività. Si va dalla banca virtuale al sito “sponda” dell’attività tradizionale con poche informazioni e qualche servizio informativo. Ad emergere come siti migliori sarebbero Comerica e American Express , due siti che puntano molto sull’interattività dei servizi ma che, stando agli esperti, non raggiungono gli standard industriali per qualità e usabilità che si riscontrano in altri settori. Stando a uno degli autori dello studio di Speer & Associates, “senza un miglior utilizzo delle possibilità che internet offre di marketing interattivo, le istituzioni finanziarie sono destinate a non cogliere le enormi opportunità della rete”.

Una delle ragioni dell’insufficienza, dicono gli esperti, è il carente aggiornamento dei contenuti del sito, ritenuto “farraginoso” e soprattutto “rarefatto”. La maggioranza dei siti web più importanti nei settori strategici, afferma il rapporto, viene aggiornato spesso, mai meno di una volta al mese.

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Pubblicato il
27 mar 2000
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