Il Privacy Commissioner del Canada (Philippe Dufresne) ha avviato un’indagine nei confronti di X per la possibile violazione della legge locale. L’obiettivo è verificare se e come sono stati raccolti e utilizzati i dati personali degli utenti canadesi per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale alla base di Grok.
Caso analogo a quello europeo
In occasione della fondazione di xAI, Elon Musk aveva comunicato che i dati pubblici su X sarebbero stati utilizzati per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. Il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) prevede però un consenso esplicito da parte degli utenti.
Ciò non è avvenuto perché la relativa opzione nelle impostazioni del social network era stata attivata per default. La Data Protection Commission dell’Irlanda ha quindi avviato un’indagine. Il procedimento è stato chiuso a settembre 2024, in quanto l’azienda di Elon Musk ha interrotto la raccolta dei dati (ma l’organizzazione noyb ha presentato nove denunce in altrettanti paesi).
Un procedimento analogo è stato avviato in Canada dal garante della privacy, in seguito al reclamo presentato da Brian Masse, un membro del Nuovo Partito Democratico. Nel comunicato stampa è scritto:
L’indagine si concentrerà sulla conformità della piattaforma alla legge federale sulla privacy per quanto riguarda la raccolta, l’uso e la divulgazione delle informazioni personali dei canadesi per addestrare modelli di intelligenza artificiale.
Verrà quindi valutata la possibile violazione del Personal Information Protection and Electronic Documents Act (PIPEDA), la legge canadese equivalente al GDPR europeo. Tra i vari obblighi per le aziende c’è quello di ottenere un consenso esplicito. Nelle prossime settimane dovrebbero essere forniti aggiornamenti sul procedimento.