Valve e mod a pagamento, una community di polemiche

Valve e mod a pagamento, una community di polemiche

Il colosso del digital delivery videoludico su PC introduce una novità a suo modo storica con le mod a pagamento. Una novità che, secondo Gabe Newell, verrà presto apprezzata - UPDATE
Il colosso del digital delivery videoludico su PC introduce una novità a suo modo storica con le mod a pagamento. Una novità che, secondo Gabe Newell, verrà presto apprezzata - UPDATE

UPDATE: Valve ha promesso di ritirare le mod a pagamento e di rifondere tutti gli utenti che vi abbiano investito denaro: “L’abbiamo fatto perché è chiaro che non avevamo esattamente capito quello che stavamo facendo – si legge nel post ufficiale di Valve – Negli anni abbiamo messo a disposizione molte funzioni a favore dei creatori che fanno parte della community, affinché ricevessero una parte dei compensi e, in passato, sono state ben accolte. È chiaro che ora la situazione è diversa.”

Roma – Sono giorni di passione per la community di Steam, piattaforma videoludica con cui Valve Corporation ha di fatto stabilito un monopolio quasi inossidabile nella distribuzione di giochi in formato digitale su PC. E che ora si trova ad affrontare un momento delicato dopo l’introduzione delle mod a pagamento.

Il nuovo regime di Valve prevede che i contenuti aggiuntivi per i giochi come “modification”, mappe e altri tipi di asset, oggi distribuiti tramite Steam Workshop , possano diventare a tutti gli effetti contenuti a pagamento. Valve incassa il 30 per cento del guadagno, mentre e al produttore del gioco spetta la decisione di stabilire quanto intascarsi della cifra restante e quanto invece destinare a chi ha realizzato effettivamente la mod in vendita.

La scena del “modding” è una caratteristica sin qui proprie del mondo dei videogiochi su PC, soprattutto di serie storiche come Elder Scrolls di Bethesda; non è un caso che le mod a pagamento debuttino proprio con Skyrim, quinto gioco della suddetta serie di giochi di ruolo con decine di milioni di copie vendute dal 2011 a oggi.

Neanche a dirlo, l’introduzione della possibilità di monetizzare il modding ha scatenato spiriti polemici e reazioni da ogni dove: queste estensioni sono storicamente viste come contenuti gratuiti aggiunti ai giochi commerciali, e nella peggiore delle ipotesi la scelta di Valve potrebbe attirare l’interesse delle persone sbagliate trasformando la “scena” in un nuovo mercato in stile “app store” mobile con contenuti dozzinali, scopiazzati o truffaldini immessi online con il solo obiettivo di far soldi.

Con le mod a pagamento Valve introduce poi tutta una serie di problematiche legali sia per il rapporto tra modder e software house videoludiche che tra i modder stessi, problemi che hanno ad esempio già portato alla rimozione di una animazione perché basata sul lavoro di un terzo soggetto – anch’esso modder.

Fra i supporter delle mod a pagamento ci sono le “superstar” della scena come Garry Newman , autore della popolare Garry’s Mod nata come modification di Half-Life 2 e poi diventata un titolo a se stante a pagamento; favorevole anche il creatore DayZ , mod di Arma 2 a tema zombie.

Nel tentativo di porre un freno alle polemiche è intervenuto anche Gabe Newell, fondatore di Valve, che ha scelto Reddit per rispondere alle domande (e alle accuse) degli utenti: buona parte delle fortune della corporation vengono dall’aver lavorato con mod di titoli preesistenti, ricorda Newell, e sul lungo periodo le modification a pagamento saranno un fatto positivo per tutti. Ora si tratta solo di aggiustare il tiro sulle cose che non vanno, sostiene Gaben .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 apr 2015
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