Vendite online prodotti usati: poche informazioni

Vendite online prodotti usati: poche informazioni

In base all'indagine della Commissione europea e delle autorità nazionali, i venditori di prodotti usati forniscono poche informazioni ai consumatori.
Vendite online prodotti usati: poche informazioni
In base all'indagine della Commissione europea e delle autorità nazionali, i venditori di prodotti usati forniscono poche informazioni ai consumatori.

La Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 27 paesi hanno pubblicato i risultati di un’indagine sulla vendita online di prodotti usati. Il 40% dei venditori non rispetta la normativa, in quanto non vengono fornite informazioni sul diritto di recesso. Sono state rilevate altre quattro gravi violazioni.

Sweep sui venditori di prodotti usati

Dal 2007 vengono effettuati annualmente i cosiddetti “sweep”, traducibili in italiano con indagini a tappeto, relativi a diversi settori. Quello del 2024 riguardava i beni di seconda mano. Hanno partecipato 25 paesi membri dell’Unione europea (anche l’Italia), insieme a Islanda e Norvegia.

L’indagine ha interessato 356 venditori online. L’obiettivo era verificare il rispetto delle varie normative: direttiva sui diritti dei consumatori, direttiva sul commercio elettronico, direttiva sulle pratiche commerciali sleali e direttiva sulla vendita di beni. In futuro, quando verrà recepita dagli ordinamenti nazionali, i venditori dovranno rispettare anche la direttiva sulla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde.

In dettaglio, i principali settori di attività interessati sono: abbigliamento, accessori, apparecchiature elettroniche, giocattoli e articoli da gioco, libri, elettrodomestici, design interno e mobili, CD e vinile, prodotti per l’infanzia, automobili (comprese le auto elettriche), articoli sportivi, pezzi di ricambio, motociclette, biciclette, articoli da giardinaggio e fai da te.

Le autorità per la tutela dei consumatori hanno constatato che 185 su 356 venditori (52%) hanno violato le normative. In particolare:

  • il 40% non ha informato chiaramente i consumatori del loro diritto di recesso, come il diritto di restituire il prodotto entro 14 giorni senza giustificazione o costi;
  • il 45% non ha informato correttamente i consumatori del loro diritto di restituire i beni difettosi o il cui aspetto o funzionamento non corrisponde a quello pubblicizzato;
  • il 57% non ha rispettato il periodo minimo di un anno della garanzia legale per i beni di seconda mano;
  • il 34% ha presentato sul proprio sito web asserzioni ambientali che nel 20% dei casi non erano sufficientemente comprovate e nel 28% dei casi erano manifestamente false, ingannevoli o potevano probabilmente considerarsi una pratica commerciale sleale;
  • il 5% non ha fornito correttamente la propria identità e l’8% non ha fornito il prezzo totale del prodotto, tasse incluse.

Le autorità per la tutela dei consumatori potranno ora eseguire ulteriori indagini nei confronti dei 185 venditori e richiedere che si conformino alla normativa secondo le rispettive procedure nazionali.

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Pubblicato il
10 mar 2025
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