Washington Post, l'estate del paywall

Washington Post, l'estate del paywall

I lettori più assidui dell'edizione digitale del quotidiano statunitense dovranno pagare una volta superato il limite dei 20 articoli al mese. Ma ci saranno numerose eccezioni per varie categorie professionali
I lettori più assidui dell'edizione digitale del quotidiano statunitense dovranno pagare una volta superato il limite dei 20 articoli al mese. Ma ci saranno numerose eccezioni per varie categorie professionali

A partire dalla prossima estate, l’accesso al sito web del prestigioso quotidiano statunitense Washington Post sarà murato dal cosiddetto paywall . I lettori digitali saranno dunque costretti a sottoscrivere un abbonamento mensile una volta superato il limite dei 20 articoli o contenuti multimediali . Permane un alone di incertezza sull’obolo che verrà imposto agli utenti abituali per l’accesso illimitato alle edizioni digitali del quotidiano.

La nuova incarnazione freemium annunciata dal Washington Post non risulterà vincolante per tutti i suoi lettori, dal momento che gli stessi vertici editoriali hanno stabilito delle significative eccezioni. Ad esempio, tutti gli abbonati all’edizione cartacea avranno libero accesso a quella digitale. I contenuti del Post resteranno gratuiti per studenti, insegnanti, dipendenti governativi e personale militare .

Inseritosi nella lunga lista di quotidiani legati al paywall – dal Wall Street Journal al New York Times – il chairman e CEO del gruppo editoriale Washington Post Co. Donald Graham aveva sempre espresso più di una perplessità sulla reale efficacia delle versioni freemium per aumentare i profitti e allo stesso tempo attirare la massa dei netizen.

I vertici auspicano che un modello più morbido possa convincere i lettori più attenti alla qualità degli articoli pubblicati ogni giorno dal quotidiano a stelle e strisce. ( M.V. )

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Pubblicato il
19 mar 2013
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