WebTheatre/ Tutta la Rete del Presidente

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di Gabriele Niola - Dalla comicità all'ironia più sottile, passando per la mitizzazione. Obama non è solo comunicazione in rete, è materiale da rielaborare
di Gabriele Niola - Dalla comicità all'ironia più sottile, passando per la mitizzazione. Obama non è solo comunicazione in rete, è materiale da rielaborare

Se da sempre gli americani hanno una fascinazione tutta particolare verso i loro presidenti, il culto sviluppatosi intorno a Barack Obama in rete merita un capitolo a parte. Non solo il 44esimo presidente degli Stati Uniti in primis ha utilizzato con intelligenza ed efficacia la comunicazione dal basso in rete per conquistare l’elettorato, ha aperto le porte alla comunicazione video su internet per i suoi discorsi ed è stato bersaglio di campagne pubblicitarie e virali anche senza la sua diretta commissione, ma tutt’ora continua ad essere molto presente come soggetto di produzioni per Internet.

barrackula Già nel febbraio 2008 (periodo di elezioni primarie) in rete usciva Barackula , musical a tema vampiresco tutto focalizzato sugli anni del college di Obama. Una produzione di alto livello nonostante l’esiguo budget, uscita in un momento fortunato per le serie musicali e in linea con lo spirito promozional-idealizzato che circondava il candidato democratico.
Barackula era inevitabilmente un prodotto leggero e divertente ma la parte leggera non prendeva di mira il protagonista, cioè era organizzato per essere qualcosa di intrattenente e vagamente incensante lasciando però che emergesse una certa venerazione per il personaggio principale. Il non prendersi troppo sul serio (che è una caratteristica di molta produzione statunitense in particolare in rete) stava tutto nel contesto e nell’idea di fondo in sé curiosa e impossibile da prendere seriamente, non nel modo in cui era ritratto Obama.

Ad ormai due anni di distanza e uno di presidenza invece le cose sono diverse. Obama è meno personaggio mitologico e più personaggio pubblico, ha dimostrato oltre alla capacità di conquistare obiettivi anche quella di mancarli, così pur rimanendo la volontà di rappresentarlo, utilizzarlo e renderlo parte di un prodotto di intrattenimento cambia leggermente lo spirito alla base.
Recentemente Will Ferrel dal suo Funny Or Die, ancora donando al presidente una certa aura, ha realizzato un video , assieme ad altri attori noti e con la regia di Ron Howard, in cui Obama riceve nei suoi incubi la visita dei presidenti che sono stati alla Casa Bianca prima di lui e con loro si lamenta di come abbiano ridotto l’America, cercando un aiuto per i suoi problemi di amministrazione. C’è Dan Aykroyd, Chevy Chase, Will Ferrel stesso e uno strepitoso Jim Carrey nella parte di Ronald Reagan. Tutti i presidenti sono pesantemente presi in giro, ritratti caricaturalmente secondo i difetti che avevano mostrato durante la loro presidenza. Tutti tranne Obama che nella situazione in questione è la spalla comica e si limita a servire le battute.

00bama Lo sketch di Funny Or Die sembra però più uscito dal Saturday Night Live che partorito per la rete, specialmente per come tocca con garbo certe materie. Più spregiudicato infatti è 00Bama , webserie comica arrivata al secondo episodio e ospitata da Atom, che parte dall’assurdo presupposto che il presidente sia anche un agente segreto e risolva molti problemi agendo come James Bond. I valori produttivi sono molto alti e le idee comiche di una raffinatezza che raramente si vede in questo tipo di serie.
Obama risponde ai criminali e alle spie con cui si confronta con frasi retoriche sulla democrazia, è eccessivamente buono e invincibile e soprattutto sembra onnipotente ma nel senso più grottesco ed iperbolico. 00Bama così deride non tanto il presidente quanto l’immagine del presidente migliore del mondo che lo aveva accompagnato al momento della sua elezione.

Spesso si è ripetuto che Obama è il primo presidente, non inviso al pubblico della rete, di un’era in cui i mezzi di produzione culturale sono effettivamente nelle mani di chiunque. Il primo la cui immagine possa essere elaborata non solo per mostrarne l’inettitudine ma anche per operare un discorso opposto. E se in passato i presidenti diventavano “storia” al cinema quasi esclusivamente dopo i loro mandati (se non dopo la loro morte) ora la trasformazione in mito, cioè in storia, di Obama è immediata e passa per produzioni non ortodosse, non obbligate a rendere tutte le facce della medaglie e non soggette a censure, controlli e obblighi morali.

BARACKULA

FUNNY OR DIE – PRESIDENTIAL REUNION

00BAMA – EPISODIO 1

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Pubblicato il
8 apr 2010
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