WiFi alla conquista del mondo

WiFi alla conquista del mondo

JiWire mantiene un'anagrafe, che ritiene abbastanza precisa, degli hot spot WiFi presenti nel globo. Ad oggi ne sono stati attivati oltre 100mila
JiWire mantiene un'anagrafe, che ritiene abbastanza precisa, degli hot spot WiFi presenti nel globo. Ad oggi ne sono stati attivati oltre 100mila


New York – Sarà possibile vivere in un mondo senza cavi? Probabilmente oggi è impossibile rispondere, ma le tecnologie wireless sono in espansione e a dimostrarlo è un dato numerico: gli hot spot WiFi installati nel pianeta hanno toccato quota 100mila.

Lo riferisce JiWire , società che dal 2003 cura ed aggiorna un’apposita directory, una sorta di “anagrafe” con informazioni e servizi sugli hot spot WiFi, intesi come “un indirizzo fisico dove le persone possono collegarsi ad un network wireless pubblico: ad esempio, un caffé, un hotel o un aeroporto”. La cifra esatta, raggiunta la scorsa settimana, sarebbe di 100.355. Un anno fa erano 57mila.

Gli USA, secondo JiWire, sarebbero i leader per numero di installazioni, oltre 37mila. A seguire, nella top ten, si trovano il Regno Unito (12.668) e a Corea del Sud (9.415). Ai piedi del “podio” ci sono Germania (8.614), Giappone (5.951), Francia (3.886), Italia (1.767), Olanda (1.703), Canada (1.397) e Svizzera (1.295). Le città sono invece diversamente cablate: nella relativa classifica, il primo posto spetta a Seoul (2.056) e la prima città americana è al momento San Francisco, quinta in classifica mondiale con 801 hot spot (la distribuzione è pubblicata qui ).

JiWire riferisce inoltre che 8.118 hot spot consentono un accesso gratuito, a fronte di 92.237 che invece richiedono una tariffa. David Blumenfeld, vice presidente marketing dit JiWire, spiega che le tariffe giornaliere per l’accesso WiFi possono arrivare a 15 dollari (circa 12,5 euro) in un hotel, mentre un “abbonamento mensile” può costare intorno ai 40 dollari (poco oltre 33 euro).

Il traguardo “globale” dei 100mila dimostra che il percorso del WiFi è ben indirizzato, secondo David Blumenfeld di JiWire, considerando che l’avvio ha avuto luogo “solamente quattro anni fa”. Questo nonostante alcuni hot spot siano stati eliminati dall’anagrafe tenuta da JiWire, a causa della cessata attività dei network che li avevano attivati.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
25 gen 2006
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