Windows 10: Microsoft dice addio alla feature Sets

Windows 10: Microsoft dice addio alla feature Sets

La funzionalità Sets annunciata a fine 2017 per Windows 10 non farà mai parte del sistema operativo: troppo complessa la sua integrazione.
Windows 10: Microsoft dice addio alla feature Sets
La funzionalità Sets annunciata a fine 2017 per Windows 10 non farà mai parte del sistema operativo: troppo complessa la sua integrazione.

Sets (o Set) è il nome di una funzionalità annunciata da Microsoft per Windows 10 alla fine del 2017, insieme a Timeline. Se quest’ultima ha fatto il suo debutto nel sistema operativo con l’April 2018 Update dello scorso anno, la prima non arriverà mai sui nostri schermi, almeno non nella forma in cui è stata presentata. È quanto alcune fonti hanno reso noto attraverso la sempre ben informata Mary Jo Foley di ZDNet.

Windows 10: niente più Sets

Si tratta di una feature concepita da Microsoft per aiutare gli utenti a migliorare la gestione delle finestre sul desktop, aggregandone diverse riguardanti una stessa sessione di lavoro, anche se appartenenti a software diversi, all’interno di un unico contenitore. Ogni applicativo viene mostrato come fosse una scheda del browser durante la navigazione. Per meglio capire di cosa stiamo parlando consigliamo la visione del filmato di seguito, pubblicato dal gruppo di Redmond in occasione dell’annuncio, poco prima che una versione preliminare di Sets fosse rilasciata ai membri del programma Insider.

Nessuna traccia della funzionalità nelle ultime build di Windows 10, che dunque non verrà resa pubblica con il May 2019 Update ormai distante solo qualche settimana né, quasi certamente, con gli aggiornamenti successivi. Una conferma dell’abbandono dell’idea è arrivata nel fine settimana sotto forma di un tweet firmato da Rich Turner (Senior Program Manager), che in risposta a un utente ha scritto quanto segue.

La cancellazione sembra essere da imputare alla difficoltà di adattare i software per garantire il pieno supporto a Sets. Il team al lavoro su Office l’ha fatto, spendendo però parecchio tempo e molte risorse. Quello di Edge ha scelto di non percorrere la stessa strada, evitando così di ritardare il passaggio del browser a Chromium. Microsoft non è poi mai stata certa dell’impegno da parte degli sviluppatori di terze parti.

Non è in ogni caso da escludere la possibilità che Microsoft possa ripescare l’idea in futuro, magari forte dell’esperienza acquisita, proponendola in modo differente e pensando fin da subito a come semplificarne l’integrazione nel sistema operativo. Per il momento gli utenti interessati possono rivolgersi a soluzioni third party che fanno altrettanto, una su tutte Groupy di Stardock, la stessa software house del celebre Fences per l’organizzazione di icone e collegamenti sul desktop.

Fonte: ZDNet
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Pubblicato il
23 apr 2019
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