Redmond (USA) – Nel corso della primavera Microsoft aveva annunciato il posticipo del pensionamento di Windows XP Home sul mercato dei PC ultra-low cost (ULCPC), limitando però drasticamente le specifiche hardware su cui l’anziano sistema operativo poteva essere pre-installato dagli OEM. Pressata dai produttori di notebook, BigM ha ora deciso di allentare le restrizioni iniziali e consentire alle proprie partner di utilizzare XP su una più ampia gamma di macchine.
Secondo quanto ha riportato PC Advisor , i nuovi termini di licenza prevedono che i produttori possano utilizza Windows XP Home su sistemi con schermo fino a 14,1 pollici e hard disk fino a 160 GB . In precedenza questi limiti erano, rispettivamente, di 10,2 pollici e 80 GB.
Rimangono invece invariati i requisiti relativi a processore e memoria RAM : il primo deve avere una frequenza massima di 1 GHz, la seconda non deve superare 1 GB. Questi ultimi due paletti sono quelli che, più d’ogni altro, nella visione di Microsoft marcano il confine tra sistemi ULPC e computer entry-level tradizionali. Un confine che Microsoft ha tracciato ponendo molta attenzione a non danneggiare il mercato di Vista , le cui licenze sono la fonte di introiti maggiori per l’azienda di Redmond.
Microsoft avrebbe sicuramente preferito abbandonare XP una volta per tutte, cedendo l’intera scena al suo nuovo pupillo Vista: ciò che l’ha spinta a prolungare la vita del suo precedente sistema operativo è stata la necessità di contrastare l’ascesa di Linux sugli ULPC , una categoria di sistemi su cui il Pinguino si trova particolarmente a suo agio.
Un tipico sistema ULPC ha un prezzo che va dai 199 ai 399 euro, e può avere la foggia di un subnotebook, come l’Eee PC, o di un mini PC desktop, come l’Eee Box. Gli ULPC di prima generazione hanno uno schermo di 7 od 8 pollici e una memoria RAM di 512 MB, ma le incarnazioni più recenti vantano display fino a 10 pollici e 1 GB di RAM (generalmente espansibile a 2). Questi “upgrade” stanno però facendo lievitare il costo degli ULPC, e secondo alcuni analisti rischiano di snaturare la vera natura e la vera ragion d’essere di questi portatilini.