Yahoo!, via ai licenziamenti

Yahoo!, via ai licenziamenti

Saranno circa 700 i lavoratori che perderanno il posto alla vigilia delle festività. Tagli che rientrerebbero nella strategia di rilancio di Carol Bartz. Natale complicato anche per i dipendenti Nokia
Saranno circa 700 i lavoratori che perderanno il posto alla vigilia delle festività. Tagli che rientrerebbero nella strategia di rilancio di Carol Bartz. Natale complicato anche per i dipendenti Nokia

Dopo i risultati poco entusiasmanti evidenziati dall’ultimo consuntivo trimestrale, Yahoo! ha deciso di confermare le voci sul piano di licenziamenti che dovrebbe essere portato a termine entro la fine dell’anno.

Una dichiarazione ufficiale spiega le motivazioni di tale scelta: “I cambiamenti attuali nella politica del personale fanno parte di una strategia aziendale che ha l’obiettivo di raggiungere i livelli massimi di entrate e un margine di espansione tale da poter diffondere prodotti differenziati all’interno del mercato”. Nuove assunzioni continueranno a esserci, assicurano i dirigenti, ma più mirate rispetto alle priorità attuali dell’azienda. Ai lavoratori colpiti dai tagli saranno offerte liquidazioni vantaggiose e opportunità di ricollocamento .

Si stima che il personale in esubero conti dalle 650 alle 700 unità e appartenga, per lo più, alla divisione di prodotto coordinata da Blake Irving. Saranno coinvolti anche altri settori, soprattutto nelle sedi statunitensi della società informatica. Il programma di licenziamenti eliminerà il 5 per cento dell’intera forza lavoro che attualmente contiene 14.100 dipendenti e rappresenta il quarto licenziamento di massa registrato negli ultimi tre anni dall’azienda .

Le ultime due operazioni di sfoltimento del personale rientrano nella gestione dell’attuale CEO, Carol Bartz, considerata un veterano della Silicon Valley, entrata in Yahoo! circa due anni fa nonostante, fanno notare alcuni, la sua scarsa esperienza nei settori del Web e della pubblicità: le due principali fonti di guadagno dell’azienda californiana. Inoltre , i deboli profitti e le quotazioni stagnanti, unite alle recenti defezioni di gestione, hanno spinto il top management interno a domandarsi se sia il casso di mettere alla porta la stessa Bartz prima della scadenza contrattuale fissata a gennaio 2013.

Le entrate registrate negli ultimi nove mesi hanno segnato un aumento lento a partire da meno del 2 per cento per arrivare ai 4,8 miliardi dollari recentemente riportati. Tale affanno è dovuto alla difficoltà di vendere inserzioni pubblicitarie , attività che, invece, sta facendo prosperare società concorrenti come Google e Facebook.

Carol Bartz ha promesso di allargare del 24 per cento i margini di profitto entro il 2013. Negli ultimi nove mesi, i ricavi si sono assestati intorno al 12 per cento. Tuttavia, il piano di licenziamento non è bastato per rialzare le quotazioni in borsa che, notano gli esperti, si sono abbassate nel momento in cui Yahoo! si è tirata indietro di fronte all’offerta di acquisizione da parte di Microsoft. La proposta lanciata nel 2008 era stimata sui 47,5 miliardi di dollari corrispondenti a 33 dollari per ciascuna azione. Ora le quotazioni sono scese fino a 16,63 dollari ad azione, leggermente al di sotto dei 17,30 registrtati nel settembre 2008, quando il personale aziendale raggiungeva il picco di 15.200 lavoratori.

Da parte sua, il CEO di Yahoo! afferma che i tempi sono ancora prematuri per giudicare il suo operato vista l’eredità disastrosa lasciata dal suo predecessore Jerry Yang, co-fondatore dell’azienda.

Ma le cattive notizie non colpiscono solamente i lavoratori d’Oltreoceano. Una brutta aria sembra soffiare anche in Finlandia, presso gli uffici Nokia, che avrebbe deciso di silurare 800 dipendenti locali, parte dei 1.800 tagli totali annunciati nel mese di ottobre.

La società starebbe soffrendo delle scarse vendite registrate in Nord America e sta gradualmente trovando la propria collocazione nel mercato dei sistemi operativi per smartphone dominato da Android e iOS. Alcuni storici manager hanno deciso di dimettersi e lasciare un’azienda che sta cercando disperatamente di tamponare il trasloco dei propri talenti verso i competitor . Con la nomina di Stephen Elop (ex-Microsoft) come nuovo CEO, la società di telefonia spera, secondo gli osservatori, di operare una svolta e (ri)appropriarsi di una posizione da leader all’interno del mercato.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
15 dic 2010
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