YouTube: l'Italia non sbagli approccio sul Copyright

YouTube: l'Italia non sbagli approccio sul Copyright

YouTube appoggia la Direttiva Copyright europea, ma contesta la formula con cui sta per essere recepita in Italia: così aumenteranno le controversie.
YouTube: l'Italia non sbagli approccio sul Copyright
YouTube appoggia la Direttiva Copyright europea, ma contesta la formula con cui sta per essere recepita in Italia: così aumenteranno le controversie.

Con un apposito post sul proprio blog ufficiale, il team italiano YouTube ha espresso alcune perplessità circa le modalità con cui il Parlamento sta recependo la direttiva Copyright di origine europea. Con una premessa, davanti a tutto: “YouTube è favorevole all’aggiornamento delle norme sul copyright per l’era digitale e lavora a stretto contatto con i rappresentanti politici dei vari paesi europei responsabili del recepimento dell’articolo 17 ed essere in linea con le nuove norme, ma anche rispondere al meglio alle esigenze delle attività in crescita dei nostri partner, senza compromettere il contributo economico positivo apportato dalla piattaforma“.

Al servizio dell’istituto del copyright, YouTube ha già lavorato a lungo in passato e mette oggi a disposizione strumenti quali Content ID o Copyright Match Tool: in questo quadro, YouTube si fa addirittura depositario di una sorta di “originale” con il quale confrontare altre copie disponibili online, così da poter portare avanti eventuali richieste di rimozione.

Preoccupazione italiana

In parallelo a questo approccio di favore e collaborazione nei confronti della Direttiva Copyright, tuttavia, il gruppo intende esprimere anche preoccupazione per quel che sta accadendo in Italia, dove Google ravvede un discostamento sostanziale rispetto ai principi fondanti che ha portato all’approvazione (non senza ostacoli) della Direttiva.

Spiega Marco Pancini, Director of Public Policy for YouTube EMEA:

Queste deviazioni dal testo mettono seriamente a rischio l’equilibrio raggiunto a Bruxelles: con le formulazioni adottate, infatti, le piattaforme potrebbero essere costrette a filtrare un volume maggiore dei contenuti realizzati dai creator o caricati dagli utenti, con una conseguente limitazione dei diritti degli utenti e il rischio di generare entrate inferiori per lo stesso settore dei contenuti. Di certo, l’unica cosa destinata a crescere nell’ecosistema digitale e dei contenuti sarebbe il numero di controversie, a scapito della collaborazione.

YouTube teme insomma che la versione italiana della Direttiva possa sbilanciare l’equilibrio iniziale del testo, approdando così ad una formulazione disomogenea rispetto al resto dell’Unione Europea. Questo porterebbe ad un alto numero di controversie, gettando nel caos la gestione dei contenuti e costringendo YouTube ad una zona grigia fatta di imbarazzi e contestazioni.

Ci auguriamo“, chiosa Pancini, “che i legislatori italiani decidano di dare seguito ai dubbi sollevati da noi così come da diversi altri stakeholder“.

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Pubblicato il 17 set 2021
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