YouTube presenta i canali europei

YouTube presenta i canali europei

La piattaforma di videosharing ha annunciato il lancio di sessanta nuovi canali europei. Partenership con le maggiori case di produzione del vecchio continente. E un'offerta sempre più concorrenziale alla TV
La piattaforma di videosharing ha annunciato il lancio di sessanta nuovi canali europei. Partenership con le maggiori case di produzione del vecchio continente. E un'offerta sempre più concorrenziale alla TV

Sembra non conoscere battute d’arresto la marcia di YouTube verso la diversificazione e la professionalizzazione dei contenuti. L’ultimo tassello in ordine di tempo è il lancio di una serie di canali europei per Francia, Germania e Regno Unito.

Sport, musica, intrattenimento, informazione sono i comparti che andranno a costituire la programmazione che sarà formata da contenuti originali e clip scovate nel Web . Il progetto riguarderà la creazione di sessanta nuovi canali che avranno la funzione di attrarre nuovi utenti e nuovi investimenti attraverso un modello di produzione che assomiglia sempre di più a quello televisivo.

L’offerta di canali europei si andrà ad aggiungere a quella statunitense già in piedi dal 2011. I vertici di Mountain View non sembrano nascondere le loro ambizioni relative al futuro della piattaforma di videosharing. Ben McOwen Wilson, manager del Tubo per il Nord Europa, ha spiegato che la presenza di nuovi canali permetterà ai produttori di proporre contenuti che non si possono distribuire in televisione. La programmazione includerà prodotti audiovisivi realizzati, tra gli altri, da BBC, Endemol e FreemantleMedia, un braccio del gigante mediatico tedesco Bertelsmann, responsabile di programmi come American Idol .

Secondo i numeri riportati dal New York Times , per il progetto Google avrebbe investito 200 milioni di dollari (quasi 155 milioni di euro), necessari per l’acquisizione dei programmi e per le operazioni di produzione. La visione dei contenuti sarà gratuita e accompagnata da annunci pubblicitari.

A giudicare dalla programmazione proposta, ci sono pochi dubbi sul fatto che il Tubo stia cercando, da una parte, di avvicinare il pubblico di età più elevata e mainstream, dall’altra di soffiare le entrate pubblicitarie all’industria televisiva.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
8 ott 2012
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