2009, l'anno nero dell'ICT

2009, l'anno nero dell'ICT

Nonostante un 2008 in positivo, seppur in calo rispetto al 2007, Assinform prevede un forte impatto della crisi economica per il settore IT. Gioverà a poco anche la crescita prevista per il settore TLC
Nonostante un 2008 in positivo, seppur in calo rispetto al 2007, Assinform prevede un forte impatto della crisi economica per il settore IT. Gioverà a poco anche la crescita prevista per il settore TLC

Sono termini duri e concisi quelli utilizzati da Assinform nel suo report relativo al 2008, volto a cogliere l’andamento del settore IT: quasi nulla la crescita rispetto al 2007. Stesso discorso per il settore TLC, diminuito rispetto all’anno precedente. Il 2009 dell’IT nostrano sarà un anno difficile, condizionato dalla crisi economica globale, che taglia sempre più posti di lavoro. Non si parla di ancora di recessione, ma le previsioni fatte non promettono nulla di buono.

Stando ai dati comunicati dal rapporto 2009 di Assinform, il mercato italiano dell’informatica il cui valore è stimato in una cifra pari a 20.343 milioni di euro è cresciuto nello scorso anno dello 0,8%, registrando un trend negativo rispetto al 2007 , anno in cui aveva registrato una crescita pari al 2%. Cresce il settore software, a discapito di quello hardware fermo al palo: rispettivamente si è registrato un aumento dell’3,4% per il primo ed una diminuzione per il secondo pari a -0,2%. Dopo anni di intensa attività sul mercato crollano settori come workstation (-25,0%), mainframe (-22,9%), stampanti (-15,0%) e storage (-13,5%).

Il 2008 ha visto il consolidarsi in maniera ormai incontrastabile dei notebook sui sistemi desktop con una crescita del settore pari al 44,5% e la vendita di 4,48 milioni di pezzi sui 6,9 dell’intera somma di dispositivi venduti. Resiste il settore relativo ai server con una crescita pari allo 0,9%, comunque in netto calo rispetto al 2007, periodo in cui si era registrato un aumento del settore pari al 15,8%.

Cala anche il mercato delle Telecomunicazioni, stimato intorno ai 44.120 milioni di euro, che registra un trend negativo pari allo 0,2% rispetto al 2007 che era risultato in positivo dello 0,4%. Ancora una volta, nonostante il mercato si dimostri ormai saturo, è il comparto mobile a tenere a galla l’intero settore grazie ad una crescita dell’1,3% e al superamento della soglia dei 46 milioni di utenti attivi (+0,4%). Continua a scendere, invece, il mercato relativo alla telefonia fissa, in perdita dell’1,9% e trainati dai soli servizi: cresce infatti il numero delle connessioni al web registrando un aumento dell’11,5%.

La situazione si fa preoccupante se si guarda al calo dell’occupazione che ha investito l’IT italiano nello scorso anno: durante il secondo e terzo trimestre del 2008 sono andati persi ben 29 mila posti di lavoro che, sommati ai 18 mila registrati all’inizio dell’anno, portano il totale a circa 47 mila posti di lavoro in meno. “Ciò significa che la crisi in 9 mesi ha mandato in fumo l’aumento occupazionale registrato dal settore in tre anni. Non si tratta di allarmismo, ma di valutare il fatto che negli ultimi mesi del 2008 i tempi della crisi si sono fortemente accelerati” si legge nel rapporto. “Si può dire che – continua – se per l’Information Technology italiana il 2008 non è stato ancora un anno di recessione, si è trattato tuttavia di un periodo di pesante rallentamento”.

Venendo alle previsioni per l’anno appena iniziato “il 2009 si presenta come un anno difficile, con un PIL atteso in calo del 2,6 per cento, secondo gli ultimi dati pubblicati da Banca d’Italia” spiega il rapporto. In particolare, nonostante l’incoraggiante crescita dello 0,7% prevista per il settore TLC, l’IT sembrerebbe andare incontro ad un vertiginoso calo pari a -5,9% rispetto a quanto registrato nel 2008. All’interno di quest’ultimo soltanto il software sembra disposto a reggere il contraccolpo, con un calo pari a “soli” 3,6 punti percentuali contro il -6,7% previsto per i servizi e il -6,4% dell’hardware. “Questa discesa evidenzia come la crisi costringa le imprese a tagliare i propri investimenti in innovazione, pur nella consapevolezza che questa voce è indispensabile per affrontare mercati sempre più competitivi” ha commentato Ennio Lucarelli, presidente di Assinform. “Una dimostrazione di ciò – chiosa – sta nel fatto che le vendite sono crollate per tutti i comparti merceologici e in tutti i canali di vendita, tranne quelle via Internet”.

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Pubblicato il
11 mar 2009
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