La Commissione europea ha approvato l’acquisizione di Run:ai da parte di NVIDIA a fine dicembre 2024. L’azienda californiana non ha tuttavia accettato l’iter che ha portato alla decisione finale, presentando una denuncia per aver avviato l’indagine a seguito della richiesta dell’autorità antitrust italiana.
NVIDIA chiede il rimborso delle spese
Le acquisizioni devono essere notificate alla Commissione europea quando rispettano determinati requisiti minimi previsti dall’art. 1 del regolamento sulle concentrazioni, tra cui un fatturato complessivo mondiale delle aziende interessate superiore a 5 miliardi di euro.
L’acquisizione di Run:ai da parte di NVIDIA non superava le soglie minime, quindi non era obbligatorio notificare la transazione alla Commissione europea. Tuttavia, l’indagine è stata avviata ugualmente in seguito alla richiesta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), come stabilito dall’art. 22 del suddetto regolamento.
Secondo NVIDIA, la Commissione ha illegalmente accolto la richiesta di AGCM, interpretando illegittimamente l’art. 22 del regolamento e violando la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea sull’acquisizione di Grail da parte di Illumina. Quest’ultima aveva presentato una simile denuncia.
Nel ricorso presentato da NVIDIA al Tribunale Generale dell’Unione europea viene evidenziato che l’interpretazione dell’art. 22 non rispetta i principi di equilibrio istituzionale, certezza del diritto, proporzionalità e parità di trattamento.
L’azienda californiana chiede pertanto l’annullamento della decisione relativa alla richiesta dell’autorità antitrust italiana e il rimborso di tutte le spese sostenute durante il procedimento, oltre che quelle sostenute per l’attuale ricorso. Un’eventuale sentenza favorevole a NVIDIA potrebbe limitare l’efficacia del regolamento e il potere di intervento della Commissione.