Advertising Google: giudice spera in un accordo

Advertising Google: giudice spera in un accordo

È terminato il processo sui rimedi che Google dovrebbe implementare per ripristinare la concorrenza nel mercato dell'advertising online.
Advertising Google: giudice spera in un accordo
È terminato il processo sui rimedi che Google dovrebbe implementare per ripristinare la concorrenza nel mercato dell'advertising online.

Dopo due settimane di udienze è terminato il processo sui rimedi che Google dovrà adottare per ripristinare la concorrenza nel mercato dell’advertising online. Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto la vendita di Ad Manager (DoubleClick for Publishers e Ad Exchange). Vari testimoni hanno evidenziato alcune conseguenze negative, quindi la giudice Leonie Brinkema preferisce un accordo tra le parti.

Rimedi strutturali o accordo?

Al termine del processo di primo grado, la giudice Leonie Brinkema ha stabilito che Google possiede il monopolio in due mercati (publisher ad server e ad exchange), rispettivamente con DoubleClick for Publishers e AdX. Lo stretto legame tra i due servizi ha causato perdite economiche per editori e inserzionisti, in quanto è difficile passare ai servizi concorrenti.

Durante le due settimane del processo sono state ascoltate numerose testimonianze contrastanti. La giudice dovrà ora prendere una difficile decisione, ovvero imporre a Google cambiamenti che permettano di ripristinare la concorrenza, senza causare danni agli editori. Ecco perché ha dichiarato che il caso dovrebbe essere risolto con un accordo tra le parti.

Al momento non ci sono però segnali di intesa. Gli avvocati del Dipartimento di Giustizia hanno ribadito che la vendita di AdX e l’accesso ai dati di DFP (o la sua vendita) è l’unica soluzione. Gli avvocati di Google hanno invece sottolineato che la separazione tra DFP e AdX introdurrà diversi problemi, proprio a causa dello stretto legame tra i due servizi di advertising.

La CEO di WikiHow ha evidenziato le possibili conseguenze negative. Gli editori non sono certi che altre aziende possano offrire servizi di alta qualità, come quelli di Google, quindi rischiano di guadagnare meno dalle inserzioni. Sarebbero più adatti i rimedi comportamentali.

Le parti presenteranno gli argomenti di chiusura a novembre. La decisione della giudice arriverà nei mesi successivi. Questo processo è uno dei tre che non sono stati sospesi in seguito allo shutdown federale.

Fonte: The Verge
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Pubblicato il
7 ott 2025
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