Ainio: assurdo rifare Italia.it

Ainio: assurdo rifare Italia.it

Il celebre imprenditore ed esperto della rete Paolo Ainio, in una intervista ha bocciato senza mezzi termini l'ipotesi di rifare il portalone del turismo
Il celebre imprenditore ed esperto della rete Paolo Ainio, in una intervista ha bocciato senza mezzi termini l'ipotesi di rifare il portalone del turismo

Lo spettro di Italia.it e dei 30 milioni di euro che ci si prepara a re-investirvi sopra si aggira sulla rete italiana ed ora ha incassato anche la sonora bocciatura di uno dei nomi più noti dell’imprenditoria online italiana, Paolo Ainio.

In una intervista a Prima Comunicazione , Ainio non usa mezzi termini: “È assurdo voler rifare Italia.it, il portale nazionale del turismo, dopo averci già bruciato 35 milioni di euro, ed è un controsenso voler affidare il compito all’Enit, l’Ente nazionale del turismo presieduto dall’ottimo Umberto Paolucci, il presidente di Microsoft Emea”.

Secondo Ainio, già fondatore di Virgilio ed oggi a capo del Gruppo Banzai (che gestisce, tra gli altri, siti come Studenti.it, Giovani.it e aziende come ePrice, Pixel Advertising ed altre), “in Francia o in Gran Bretagna un portale nazionale del turismo neppure esiste”.

Le vie, spiega, sono altre. “Vuoi sviluppare il turismo, evidenziare il ruolo, le ricchezze dell’Italia? – si chiede Ainio – Benissimo, finanzia chi già lo sta facendo. Ci sono imprese che fanno un ottimo lavoro in questo campo, che hanno realizzato siti come Paesi On Line, Comuni-Italiani.it, Agriturismo.it. Basterebbe dar loro un po’ di contributi: con un decimo dei soldi sprecati su Italia.it costruirebbero dieci volte di più, mettendo assieme le risorse che ci sono sulla Rete”.

Sul ritardo italiano in rete, Ainio ritiene che “sulla carta l’Italia ha tutti i requisiti per essere alla pari con gli altri Paesi europei nello sviluppo del mercato on line. Di fatto è indietro di tre se non addirittura di quattro anni”. Il problema, secondo il presidente di Banzai, è che da noi “manca la cultura del fare impresa”, e manca anche il capitale di rischio in grado di finanziare le nuove iniziative, i giovani imprenditori. “La nostra idea – prosegue Ainio – è di mettere insieme dei talenti, persone che in questi anni hanno portato avanti aziende e idee, creare un pool e occupare una posizione nel mercato”. Il network di Banzai è composto soprattutto da siti specializzati, che si rivolgono a target precisi, come i giovani, le ragazze, gli appassionati di finanza, eccetera. Secondo Ainio è finita l’epoca dei portali generalisti: “Oggi hanno ancora un loro ruolo ma non sono certamente gli attori vincenti di domani. E poi non c’è nessun altro Paese in cui le società di telecomunicazioni gestiscono ancora portali come quelli che si facevano dieci anni fa; tutte le telecom del mondo hanno abbandonato i portali web perché si sono rese conto che con il loro business c’entrano poco”.

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Pubblicato il 21 feb 2008
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