In base alla bozza di una proposta, vista dal Financial Times, l’Europa avrebbe deciso di introdurre una riforma delle dogane per consentire ai funzionari di ispezionare e controllare meglio i pacchi provenienti dalla Cina. Le piattaforme di e-commerce, tra cui quelle di Amazon, Shein e Temu, potrebbero essere ritenute direttamente responsabili per la vendita di prodotti non sicuri e illegali. Le autorità europee potrebbero anche incrementare le tasse sui prodotti importati dalla Cina.
La responsabilità passa alle piattaforme?
In base alla bozza, le piattaforme online avranno l’obbligo di fornire i dati sui prodotti prima che arrivino in Europa. L’obiettivo è scoprire più facilmente quelli contraffatti e pericolosi. Attualmente qualsiasi individuo nell’UE che acquista beni online è considerato importatore ai fini doganali. La riforma, se approvata, trasferisce la responsabilità alle piattaforme (attualmente sono responsabili i venditori). Nel testo è scritto:
Il crescente volume di prodotti non sicuri, contraffatti o comunque non conformi comporta gravi rischi per la sicurezza e la salute dei consumatori, ha un impatto insostenibile sull’ambiente e alimenta la concorrenza sleale per le aziende legittime con un impatto significativo sulla competitività in diversi settori.
Oltre il 90% dei prodotti di basso valore proviene dalla Cina. Con la riforma verrà anche abolita l’attuale esenzione dal pagamento dei dazi per le merci di valore inferiore a 150 euro, rendendole soggette ai controlli doganali.
La Commissione europea ha avviato indagini nei confronti di AliExpress e Temu sulla base del Digital Services Act. A Shein e Amazon è stata inviata una richiesta di informazioni. Uno degli argomenti è proprio la vendita di prodotti illegali.